Parole Dialettali Calabresi, ottavo appuntamento. Nuovi significati

rubrica Parole Dialettali Calabresi

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Altro appuntamento con la nostra rubrica di Parole Dialettali Calabresi. Naturalmente ogni consiglio, suggerimento e spiegazione su questa rubrica é sempre ben accetto.

PAROLE DIALETTALI CALABRESI, NUOVI SIGNIFICATI

7 nuove parole dialettali calabresi

Ecco a voi altre nuove sette parole dialettali calabresi con i rispettivi significati:

  • BALLATURI  ci viene in aiuto sempre GB Marzano che in principio si diceva abballaturi. Sarebbe il ballatoio, il pianerottolo della scala dal latino ballatorium;
  • DUBBRARI: sarebbe zappare lo stesso terreno per 2 volte, quindi doppiare. Alcuni anche lo indicano come piegare;
  • GIAMBERGA: si dice così di una giacca lunga o di un soprabito;
  • LIMBA: vaso di argilla dove si lavavano i piatti, anche utilizzato per mettere da mangiare tipo un piatto ma molto grande e fondo. Ultimamente le frittole da servire poi in tavola vengono poste appunto nella limba. Può essere anche utilizzato per dire HA MANGIATO TANTO “ si mangiau na limba sana sana”;
  • PIRIA: riverbero del fuoco, una fiamma, anche usato per indicare caldo afoso calore “na piria caddha”;
  • SCAGGHJIU: pudore, arrossire, vergognarsi. “non havj ne scagghiu ne virgogna o birgogna“ rafforzativo;
  • ZASSU: dispregiativo indicante un villano, un bifolco, un cafone.

PAROLE DIALETTALI CALABRESI, APPUNTAMENTO CON IL CALCIO

Modi di dire antichi

Oggi parliamo di un detto utilizzato con la parola sopra indicata, cioè SCAGGHJIU – Vergogna

Un modo di dire che Marzano indica provenire da Melito Porto Salvo:
“la mamma chi ti fici fu magara, ti fici mi cogghji citrola. Mentiti sutta o culu i na caddara e di lu scagghjiu non nesciri fora”.

Traduzione: la mamma che ti ha partorito é una megera ti ha fatto per raccogliere cetrioli. Nasconditi sotto il pentolone e dalla vergogna non farti mai vedere.

Cosa molto importante

La decisione di creare un piccolo spazio su Ntacalabria dedicato alle Parole Dialettali Calabresi nasce dall’esigenza di molte persone, soprattutto calabresi emigrati fuori dai confini regionali, di rimanere ancorati alla loro “casa” attraverso la lingua.

Come dicevano grandi filosofi se vuoi distruggere un popolo fai sparire il loro linguaggio. Un angolo del web dove ognuno potrà naturalmente condividere le parole che ricorda o di cui vuole sapere il significato. Questa piccola rubrica non è fatta da esperti.

Per questo motivo eventuali errori, significati troncati e suggerimenti sono ben graditi. Il nostro invito e’ rivolto a tutti coloro che ci leggono, esperti della lingua e non

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Author: Ivano Verduci