Parole Dialettali Calabresi, nono appuntamento. Nuovi significati

Parole Dialettali Calabresi

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Ennesimo appuntamento con la nostra rubrica di Parole Dialettali Calabresi con una piccola spiegazione del loro significato. 
Come dicevano grandi storici se vuoi distruggere un popolo fai scomparire il loro linguaggio. 

5 nuove parole dialettali calabresi

  • AGUANNU (o) AVANNU: quest’anno ….dal latino hoc anno
  • CUPIGGHJIUNI (o) CUPUGGHIJUNI: alveare, arnia. Molto sviluppata in Calabria la produzione di miele
  • ERRIMU: randagio, ramingo, oggi si identificano anche coloro i quali vagano per scelta.
  • RASULA: striscia di terra abbastanza grande e pianeggiante
  • NASIDA: striscia di terreno coltivato vicino ai fiumi o fiumare. Esiste a Fossato Jonico un quartiere con questo Nome (Montebello Jonico RC). GB Marzano)

Modi di dire antichi

N’dhaiu nu sceccareddhu senza brigghia, non mangia frenu e mancu pagghjia, ora u scapulu undi pigghia pigghjia cu n’dhavi figghi schetti mi si si guarda(G. Salvatore).

Di seguito la traduzione:

Ho un asino senza briglia( arnese utilizzato per guidare gli equini, quindi ho un asino senza guida), non mangia ne fieno ne paglia, ora lo lascio libero dove viene viene (dove capita capita), chi ha figlie da sposare stia attento (naturalmente il doppio senso ironico si intravede …….)

Importante

Naturalmente ogni consiglio e suggerimento su questa rubrica é sempre ben accetto.

La decisione di creare un piccolo spazio su Ntacalabria dedicato alle Parole Dialettali Calabresi nasce dall’esigenza di molte persone, soprattutto calabresi emigrati fuori dai confini regionali, di rimanere ancorati alla loro “casa” attraverso la lingua. 

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Author: Ivano Verduci