Parole Dialettali Calabresi, Decimo Appuntamento. Nuovi significati

Parole Dialettali Calabresi

Questo post é stato letto 7130 volte!

Ennesimo appuntamento con la nostra rubrica di Parole Dialettali Calabresi con una piccola spiegazione del loro significato. Naturalmente ogni consiglio e suggerimento su questa rubrica é sempre ben accetto.

PAROLE DIALETTALI CALABRESI, NONO APPUNTAMENTO. NUOVI SIGNIFICATI

7 NUOVE PAROLE DIALETTALI CALABRESI

  • BUFFETTA tavolo da pranzo (da buffet). Nel corso degli anni il significato è variato o meglio non ha mantenuto integralmente il suo significato, qualcuno in effetti considera la buffetta come un ripostiglio di oggetti da cucina. Anche in lingua spagnola la bufete è un tavolino tipo scrittoio. Nella rubrica di oggi vogliamo fare un raffronto molto sottile con le parole come la parola similare che segue;
  • BUFFETTUNI come dicevamo in precedenza l’orecchiabilità della parola è molto simile alla precedente ed ognuno sarebbe portato a dire “ grande tavolo da cucina”. Invece buffettuni in gergo dialettale non è altro che uno schiaffo ben dato, un ceffone a piene mani che fa tanto male. In spagnolo bofeton;
  • DUNDI o DAUNDI per qualsiasi calabrese sarebbe semplicissima questa parola, ma per i non autoctoni questa parola composta in realtà sembrerebbe incomprensibile. Sarebbe da dove, da quale luogo una latineria derivante da “ de unde”;
  • FOCALORU uno dei tanti modi di dire fucile derivante dal latino focus. Per ritornare ai raffronti ai qiali ci siamo dedicati in questo numero di parole dialettali vogliamo raffrontare con la parola similare che segue;
  • FOCILI macchie rosse alle gambe;
  • MUSTAZZOLU dolce tipico casareccio faccio con farina miele ed appunto mosto cotto dal quale deriva la parola che può avere forme particolari ed ancora oggi viene venduto nelle feste patronali;
  • SCAVAZZARI O SCAFAZZARI schiacciare, pestare, certe volte utilizzato anche con disprezzo.

PAROLE DIALETTALI CALABRESI, OTTAVO APPUNTAMENTO. NUOVI SIGNIFICATI

MODI DI DIRE ANTICHI

A JADDINA FACI L’OVU E O JADDHU NCI BRUCIA U CULU: questo detto molto spiritoso letteralmente significa che mentre la gallina fa l’uovo il gallo dice che gli brucia il sedere.

E’ naturalmente un senso figurato ed ironico con il quale si vuole enfatizzare che lo sforzo maggiore viene prodotto da un lavoratore ma i meriti vengono presi dal superiore.

IMPORTANTE

La decisione di creare un piccolo spazio su Ntacalabria dedicato alle Parole Dialettali Calabresi nasce dall’esigenza di molte persone, soprattutto calabresi emigrati fuori dai confini regionali, di rimanere ancorati alla loro “casa” attraverso la lingua.

Come dicevano grandi storici,

Se vuoi distruggere un popolo fai scomparire il loro linguaggio.

Un angolo del web dove ognuno potrà naturalmente condividere le parole che ricorda o di cui vuole sapere il significato. Questa piccola rubrica non vuole avere valore prettamente culturale fatto da esperti.

Per questo motivo eventuali errori, significati troncati e suggerimenti sono ben graditi da tutti. Il nostro invito é rivolto a tutti coloro che ci leggono, esperti o meno della lingua. 

Questo post é stato letto 7130 volte!

Author: Ivano Verduci