La Corte d’Appello di Catanzaro, annullata una sentenza per droga

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La Corte d’Appello di Catanzaro, seconda sezione penale, accogliendo la tesi
difensiva sostenuta dall’avvocato Ettore Zagarese e dall’avvocato Giuseppe
Vena, ha annullato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Rosssano
per il ventottenne coriglianese N.T. imputato del reato di spaccio di sostanza
stupefacenti perché a seguito di perquisizione operata dai Carabinieri di
Corigliano , in concorso con altri due soggetti, illecitamente detenevano gr.
1,116 di marijuana e gr. 0,608 di semi di marijuana  contenuti in una busta di
cellophane di colore azzurrino, che per modalità di presentazione , avuto
riguardo del confezionamento frazionato, nonché della somma di € 200,00
suddivisa in banconote di vario taglio, apparivano destinate ad un uso non
esclusivamente personale.
Il ragazzo, a seguito delle operazioni di perquisizione e sequestro della
droga, venne deferito presso la Procura della Repubblica del Tribunale di
Rossano ove venne giudicato e ritenuto colpevole in primo grado, con la
concessione delle attenuanti generiche, lo condannava alla pena di anni uno e
mesi due di reclusione ed € 4000,00 di multa disponendo la confisca della droga
e della somma di denaro.
Avverso tale decisione l’avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena,
proponevano appello trattando innanzi ai Giudici del Collegio giudicante della
Corte d’Appello di Catanzaro, in sede di arringa difensiva, ampie motivazioni
in fatto ed in diritto della vicenda processuale, ove rammostravano che l’uso
della sostanza, per le modalità della detenzione nonché della modica quantità,
era destinata esclusivamente ad uso personale e non di spaccio non avendo
elementi di segno contrario da cui desumere la responsabilità del loro
assistito e pertanto chiedevano di riformare la sentenza di primo grado;
I Giudici del collegio catanzarese, accoglievano la tesi degli avvocati
Zagarese e Vena, disponendo la nullità della sentenza emessa dal Tribunale di
Rossano, con inoltro degli atti in primo grado, per procedere al rinnovo del
giudizio.

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