Costituita la sede di Catanzaro dell’Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile “Angeli Blu”

logo angeli blu

Questo post é stato letto 39520 volte!

logo angeli blu
logo angeli blu

Si è costituita la sede di Catanzaro dell’Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile “Angeli Blu”. Presidente dell’Associazione è la Dott.sa Agostina R. Palermo e Vice Presidente Pierpaolo Pizzoni. Presente all’incontro anche il Disaster Manager Pietro Gualtieri Presidente Nazionale dell’Associazione di Volontariato di Protezione Civile  “Angeli Blu”.

 L’Associazione di Volontari di Protezione Civile “Angeli Blu” si prefigge lo scopo di svolgere, nell’ambito della Protezione Civile e nell’intento di agire in favore di tutta la collettività, l’attività di previsione, prevenzione e soccorso in occasione di eventi dannosi, intervenendo nelle emergenze che interessano il territorio Comunale. Un impegno con l’obiettivo, dopo quello della razionalizzazione delle competenze e del coordinamento delle varie forze coinvolte, che deve essere quello di addestrare e qualificare il Volontariato di Protezione Civile, affinché si concretizzi finalmente una sinergia di forze qualificate che determini chi fa e cosa deve fare.

“La gestione di un’emergenza o l’evacuazione di spazi pubblici –  ha sottolineato la Presidente Dott.sa Palermo – sono questioni particolarmente importanti nella società odierna. Allo stesso modo la migliore conoscenza, delle dinamiche comportamentali che agiscono in contesti di emergenza ed il ruolo delle condizioni materiali e le caratteristiche dello spazio interessato, risulta fondamentale per coloro i quali sono chiamati istituzionalmente a prevenire e a gestire tale situazione.”  Per questo una delle prime iniziative da prendere, non in termini episodici ma in modo programmato e concreto, è quella di diffondere al massimo la cultura della protezione civile tra i cittadini, sia in termini di auto protezione sia in quelli di partecipazione sociale.

Fino ad ora l’atteggiamento è stato quello di ricorrere a provvedimenti tampone quando il danno è stato già fatto e ci ritrova in piena emergenza. Tuttavia c’è anche un altro livello su cui lavorare ed è quello della formazione culturale di un popolo. Si deve riuscire a parlare del rischi senza per questo essere considerati degli allarmisti, analizzando i dati e capire l’entità del rischio. Ora è del tutto evidente, che di fronte ad uno stato di dissesto idrogeologico, occorre prestare maggiore attenzione alla prevenzione in quelle parti del territorio che attualmente manifestano evidenti condizioni d’instabilità, e questo è quanto mai necessario e auspicabile.

Questo post é stato letto 39520 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *