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È stata eseguita con successo presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria (GOM) l’implantazione del primo dispositivo di modulazione della contrazione cardiaca (CCM) per il trattamento dello scompenso cardiaco refrattario.
Questo intervento rappresenta un importante traguardo nella gestione dei pazienti affetti da questa patologia.
Il sistema CCM mira a migliorare la contrattilità del cuore attraverso la stimolazione elettrica del setto cardiaco, vicino alle vie di conduzione. Questa tecnologia induce modifiche cellulari che aumentano il calcio intracellulare, favorendo una migliore contrazione del cuore e migliorando l’attività contrattile complessiva.
Il dispositivo, simile a un pacemaker, è composto da un generatore/cassa collegato a due elettrocateteri che vengono inseriti nel setto interventricolare.
Questo viene posizionato nella regione pettorale, appena al di sotto della clavicola. Una delle caratteristiche peculiari di questo sistema è la necessità di una maggior quantità di energia rispetto a un pacemaker tradizionale.
Tuttavia, è possibile caricare il dispositivo utilizzando una placca sulla cute per un periodo di 40-60 minuti, circa una volta alla settimana.
Lo scompenso cardiaco refrattario rappresenta una sfida clinica complessa, ma la modulazione della contrattilità cardiaca attraverso il sistema CCM si è dimostrata una promettente opzione terapeutica.
Questo trattamento è sicuro ed efficace nel ridurre i ricoveri ospedalieri correlati allo scompenso cardiaco, migliorare i sintomi, la capacità funzionale e la qualità di vita dei pazienti.
L’equipe di Cardiostimolazione del GOM, guidata dal Dr. Antonio Pangallo, responsabile della cardiologia interventistica, ha svolto un ruolo chiave nell’esecuzione di questo primo impianto.
Questo successo pone il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria all’avanguardia nel trattamento dello scompenso cardiaco e allinea l’azienda ai migliori standard europei nel campo della cardiologia.
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