L’Assessore all’Agricoltura Trematerra replica al consigliere regionale Nucera

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“Stia tranquillo  l’on. Giovanni Nucera, l’Assessorato ha ben presente le criticità della forestazione.  La sfida – dice Trematerra – è  rendere produttivo il comparto! Al  conseguimento di  questo obiettivo occorre che tutti, Regione, Stato, Enti e soggetti, organizzazioni professionali e sindacati, che hanno voce in capitolo, prendano attivamente parte. E’ urgente, visto il lascito del passato, elaborare  un progetto che esalti la programmazione, l’innovazione e la  modernizzazione del settore. Dobbiamo mettere mano ad una politica  di  riconversione degli interventi forestali attraverso l’ottimizzazione delle  risorse umane e finanziarie. Il settore, su cui si concentrano pregiudizi,  stereotipi e malizie d’ogni genere, deve diventare il volano dello sviluppo  calabrese, nel rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa. Non  solo per eludere le critiche che arrivano dai mezzi di informazione nazionali,  ma, anzitutto, per salvaguardare i livelli occupazionali, rilanciare le  politiche ambientali, mettere in sicurezza il territorio e valorizzare l’immenso patrimonio boschivo.  Lungi da me il ritenere che la  forestazione sia   un settore  caratterizzato soltanto da assistenzialismo ed inefficienze, ma  la mia opinione è che ci siano molte cose  da cambiare. In questi pochi giorni  dall’insediamento, sia io che il mio staff stiamo riflettendo sulle tematiche  generali, naturalmente senza dimenticare che il settore è tempestato dalle  emergenze, tipo quella segnalata dall’on. Nucera e per la quale, a breve,  esigeremo una risposta risolutiva. A mio avviso, specie in questo settore, il  ruolo della Regione è centrale per introdurre discontinuità nette col passato.
I soggetti che hanno un ruolo  nel settore  devono migliorare le azioni di  coordinamento, essere più funzionali, agire in modo  organico,  semplificando e riducendo strutture di gestione e procedure, rilanciando   qualità e progettualità,  colpendo sprechi , abusi , sacche di improduttività.  La nostra terra è conosciuta, grazie all’ immensa superficie boschiva, come   il  “Cuore Verde del Mediterraneo”. L’indice di boscosità è del 43% (quello  nazionale è del 28% , europeo 30% , mondiale 32%);  il 93% della superficie

regionale è montagna e collina e solo il 7%  è pianura ; abbiamo  650 mila ettari di bosco che costituiscono un patrimonio ambientale formidabile;  le  particolari condizioni di fragilità del territorio (ricordo le tragedie di  Soverato,Crotone,Cerzeto) e le ricorrenti calamità naturali,  impongono  attività  di bonifica, manutenzione, salvaguardia, difesa del suolo. Aldilà  dei ‘si dice’, a proposito della forestazione, per effetto del blocco imposto  dalla Legge 442/1984  si  è passati dai 35.000 addetti del 1984 agli attuali  circa deicimila.  Insomma, sono consapevole che il futuro del settore, analizzati  i pro ed i contro,  in Calabria si gioca sul versante della produttività, del  rilancio e della riconversione del settore, della riqualificazione degli  interventi, della riorganizzazione delle strutture e del corretto impiego ed  utilizzo delle risorse umane. Naturalmente, prima di assumere scelte incidenti  ascolterò le organizzazioni professionali ed i sindacati, ben sapendo, però,  fin d’ora, che è sbagliato pensare che tutte le maestranze possono essere  impegnate sul terreno della difesa del suolo e della manutenzione del  territorio. Ciò a cui intendo mettere mano è un  grande Progetto di Forestazione Produttiva seguendo almeno quattro grandi questioni: 1) difesa del suolo e manutenzione del territorio ; 2)realizzazione di interventi produttivi  legati alle filiere (Legno, Bosco, Turismo, Energia); 3)infrastrutture
Civili e Servizi Collettivi nelle Aree Interne (piazze, verde pubblico, orti  botanici, strade di accesso e di penetrazione, canali di irrigazione,  pulizia corsi d’acqua, ecc.); 4) difesa dagli Incendi Boschivi e Protezione  Civile. Valuto con attenzione, la proposta che mi pare sia stata fatta dalla  Cisl,  ossia quella di  prevedere la nascita di una Scuola Regionale di  Formazione per Operatori Forestali, capace di diventare riferimento scientifico  e culturale non solo per i bisogni legati alla riqualificazione degli attuali  operai idraulico forestali, ma anche per dotare il nuovo personale di quelle  professionalità specifiche in grado di soddisfare le esigenze del comparto.   Ritengo altrettanto importante addivenire, ma sarò più preciso appena  possibile, alla sigla di  un Accordo di Programma Quadro da sottoscrivere tra  Stato – Regione  per far uscire, una volta per tutte,  il comparto dalla  provvisorietà e dalla precarietà, immaginando, in sostanza, una  soluzione   strutturale, in grado di risolvere l’annosa vertenza della forestazione  calabrese”.

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