‘14 arresti per ‘Ndrangheta a Reggio Calabria

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14 persone, 12 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, sono state arrestate questa mattina nell’ambito dell’operazione denominata Gear. L’Ordinanza di applicazione di misure cautelari è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria – Dott.ssa Stefania Rachele. Su richiesta del Procuratore Aggiunto Dr. Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Dr. Francesco Ponzetta.

Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina nella provincia di Reggio Calabria, Teramo e Benevento dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dai Reparti territorialmente competenti. Con il supporto di:

  • Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria
  • 8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia
  • Nucleo Carabinieri Cinofili.

‘NDRANGHETA INTERNAZIONALE, ARRESTATI SEI LATITANTI TRA SUD AMERICA E ALBANIA

Operazione sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Capo Dott. Giovanni Bombardieri.

Arresti per ‘Ndrangheta a Reggio Calabria

Le persone arrestate sono ritenute responsabili di:

  • traffico ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope
  • favoreggiamento personale di latitanti appartenenti alla ‘ndrangheta,
  • detenzione e porto abusivo di armi da sparo comuni e da guerra.

L’operazione ha consentito di disarticolare un sodalizio che aveva stabilito la sua base nevralgica in una cava di inerti ubicata a Gioia Tauro. La finalità prioritaria era quella di agevolare la latitanza di pericolosi boss della ’ndrangheta sottrattisi ai relativi provvedimenti di cattura emessi dall’Autorità Giudiziaria.

La stessa organizzazione curava inoltre un indefinito numero di traffici di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana, eroina ed hashish. E custodiva numerose armi da sparo comuni e da guerra, detenute in modo clandestino. Andavano a rafforzare il potenziale delle altre aggregazioni criminali del «Mandamento Tirrenico» della provincia di Reggio Calabria.

Lunga indagine

L’odierno provvedimento per ‘Ndrangheta giunge all’esito di una complessa ed articolata attività d’indagine condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria Distrettuale. Ha riguardato il periodo compreso tra il mese di luglio 2017 ed il mese di dicembre 2018. 

In particolare ha riguardato il monitoraggio di mogli, fidanzate, parenti e favoreggiatori dei latitanti. Consentiva di far emergere la centralità del sito di estrazione, ubicato in Contrada Pontevecchio di Gioia Tauro. Tale luogo si rivelava essere un vero e proprio snodo delle attività delittuose gravitanti.

Una cava era divenuta base operativa e logistica della criminalità organizzata per tutte le più importanti attività delittuose. 

Traffico stupefacenti e armi

Il traffico degli stupefacenti ha rappresentato un’importante fonte di guadagno illecito per gli indagati. Sono stati documentati acquisti e rivendite di carichi di sostanza stupefacente fino a 270 kg di hashish e marijuana per volta, anche importati dall’estero. Ed anche l’occultamento all’interno della cava di numerosi “pacchi” da mezzo chilo l’uno. Le vendite all’ingrosso venivano organizzate e materialmente svolte dagli indagati.

Numerose sono risultate anche le armi nella disponibilità degli indagati: pistole semiautomatiche cal. 7,65, cal. 9×21, cal. 38 special, occultate in borsoni fino a 30 pezzi in contemporanea. Ed anche armi da guerra, come un fucile mitragliatore Kalashnikov.

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