La Via dei Borghi a Bova: quando passato e presente si incontrano

Via dei Borghi a Bova

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La Via dei Borghi a Bova. Dopo le passate tappe svolte a Motta San Giovanni, a Gallicianò – Amendolea ed a Bruzzano – Tridetti – Brancaleone,  si è conclusa con un successo anche la tappa a Bova.

La Via dei Borghi a Bova

Il 10 Giugno 2018 si è conclusa l’ultima tappa della stagione del progetto “La Via dei Borghi” che riprenderà a Settembre; questa tappa era prevista per il 24 marzo, in occasione della festa delle Palme, ma, a causa del maltempo, è stata posticipata il 10 giugno.

Ad accogliere il gruppo di escursionisti, guidato dai presidenti delle due associazioni culturali “Kalabria Experience” e “Giardino di Morgana” Carmine Verduci e Domenico Guarna, insieme al preparatissimo professore Sebastiano Stranges; è stato il sindaco di Bova Santo Casile. Il primo cittadino ha dato il benvenuto in lingua grecanica e ha presentato Bova come la capitale civile e culturale dei greci di Calabria; ha inoltre aggiunto che a Settembre inizieranno i corsi per lo studio della lingua greco – calabra.
Subito dopo la dott.ssa Patrizia Romeo ha portato il gruppo a visitare il borgo; raccontando come lo studioso inglese Edward Lear, una volta giunto, fu ospitato per 3 giorni da una famiglia di nobili e narrando la storia dell’arco all’ingresso del borgo chiamato “Arco della famiglia Nesci” in quanto, secondo la leggenda, fu costruito dalla stessa famiglia in una notte.

Attrattive di Bova

Tra le tante attrattive di Bova, la locomotiva è una di queste: costruita nel ‘900, faceva parte di un progetto della costruzione di una ferrovia mai andato in porto. Una particolarità che caratterizza Bova è il trilinguismo: si parla infatti il greco arcaico, il greco di Bova e l’italiano. Bova è conosciuta proprio per la “conservazione” della lingua greca, conoscenza resa possibile dal filologo e studioso tedesco Gerhard Rohls il quale fu il primo a scoprirla e a studiarla; a lui infatti è dedicato il museo della lingua greco calabra di Bova.

Chiesa di San Leo

A partire dal 2000, Bova è diventato uno dei borghi più belli d’Italia: questa bellezza è dovuta sicuramente alla cura del verde ma anche alla presenza delle bellissime chiese riccamente decorate all’interno. Come quella dedicata a S. Leo, un monaco basiliano molto venerato a Bova; la chiesa, edificata nel 1600, è caratterizzata al suo interno da un altare riccamente decorato, che presenta ai lati degli affreschi che illustrano la vita del Santo. Al centro invece ne è collocata la statua, in cui il Santo è rappresentato con la palla di pece in mano, in quanto si narra che estraesse la pece dai pini, la lavorasse e la vendesse in Sicilia. Un giorno, incontrando dei pastori che chiedevano l’elemosina, non avendo niente da dare a loro tranne che la pece, offrì quest’ultima che si trasformò in pane. La statua risale al 1582.

Visita alle Rocce di Calcariniti

Proseguendo il cammino, è stato possibile visitare le Rocce di Calcariniti, risalenti a 3 milioni e mezzo di anni fa. La “Grotta degli innamorati” dove è possibile ammirare il panorama di Gallicianò e della Valle dell’Amendolea e i resti della fortezza detta “Normanna” ma è di età angioina; qui è stato effettuato uno scavo che ha portato al rinvenimento di resti risalenti all’età Neolitica e donati al museo Pigorini.

Altre tappe de La via dei Borghi a Bova

Continuando il giro per le chiese, è stato possibile visitare la concattedrale della “Madonna della Isodìa o della Presentazione” costruita sopra i resti di una più antica di età bizantina; all’interno della chiesa attuale sono visibili i resti di una necropoli con tombe a cantarella (i cadaveri venivano essiccati); simili alle catacombe di Palermo.

Un’altra chiesa importante di Bova è la Chiesa del Carmine. Dedicata alla Madonna del Carmelo, fu costruita nel 1700 ed è costituita da un’unica navata; è una cappella privata appartenente alla famiglia nobile di Bova, i Mesiani Mazzacuva.

Il sentiero della civiltà contadina

Proseguendo il giro, è stato possibile visitare la cantina dell’azienda vinicola Traclò. Nel pomeriggio invece, il Sentiero della civiltà contadina, dedicato all’artigiano Gianfranco Micheretta da parte del figlio. Questo sentiero è caratterizzato dalla presenza di piccole macine e torni; la chiesa dello Spirito Santo, di tipo ortodosso, che sorge sopra un’antica chiesa fatta costruire da S. Stefano da Nicea per ordine di S. Paolo; la chiesa di Santa Caterina, in cui è conservata la statua della Madonna con il Bambino, risalente al 1590, che in origine doveva essere decorata; ed in ultimo, la tela di S. Caterina di Alessandria, risalente al 1700.

Visita al Museo “Gerhard Rohls”

Questa tappa si è conclusa infine con la visita al museo della lingua greco-calabra dedicata a “Gerhard Rohls”, che, come detto prima, era un glottologo tedesco che si è occupato dello studio della lingua greca di Bova; ogni sala di questo museo è dedicata a uno studioso; contiene attrezzi utilizzati in quel tempo nella vita quotidiana ed è decorata da foto dell’epoca.

All’interno di questo museo è possibile ammirare in una teca la Laurea honoris causa conferita a Gerhard Rohlfs.
Il borgo di Bova è un esempio di come in Calabria si stia cercando di recuperare quelle antiche tradizioni, dalla lingua agli oggetti di vita quotidiana. Oggetti pieni di quella semplicità che è andata persa ai giorni nostri.

Articolo di Annalisa Busonero

Via dei Borghi a Bova
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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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