Staiti, un paese con la struttura architettonica a nido d’aquila

Staiti, un paese con la struttura architettonica a nido d’aquila

“Staiti è un vecchio borgo medievale dall’inconfondibile struttura architettonica a nido d’aquila”. E’ stata questa la definizione di un cronista in occasione di un reportage quando visitò, nell’immediato dopoguerra, il piccolo comune montano dislocato sul dorsale meridionale aspromontano. Una striscia del territorio di Staiti ricade, infatti, nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Di conseguenza, data la sua particolare situazione orografica, può essere considerato uno degli ingressi principali per accedervi al parco stesso.

Osservandolo dalla Marina di Brancaleone sembra essere stato scavato nel cuore della montagna avvolto in un fascino misterioso. Poco piu’ di 250 anime, in prevalenza donne e anziani costituiscono la comunità di Staiti. Staiti è stata al centro dell’attenzione per avere annoverato tra la sua gente un’anziana vecchietta che ha vissuto fino all’età di 106 anni. Domenica Sidari, in quel periodo, forse è stata la donna piu’ longeva del comprensorio ed era considerata la nonnina di tutti gli abitanti staitesi.

Numerose iniziative sono state fatte in suo favore in omaggio alla sua veneranda età. Il vecchio centro abitato di Staiti è situato a 550 metri  di altezza dal livello del mare. Dista 13 chilometri dalla vicina Brancaleone ed è facilmente raggiungibile percorrendo la strada provinciale(molto dissestata) che si snoda dal bivio della statale jonica 106. La sua storia è costellata da eventi molto significativi  e per avere dato alla luce personaggi che si sono distinti nei vari settori della vita pubblica.

La struttura urbana è semplice ma particolarmente bella con le case attaccate l’una all’altra come tante compagne di sventura che si tengono per mano per farsi vicendevolmente coraggio; vicoli stretti incorniciati da archetti che mostrano i segni del tempo. Seguendo il percorso della strada che porta in montagna, volgendo lo  sguardo dalla contrata Saito, si riesce a cogliere un suggestivo effetto scenografico che, di notte, illuminato, fa assomigliare il paese ad un fantasmagorico presepe.

La gente,cordiale e simpatica, rifiuta l’emarginazione economica, sociale, politica e culturale cercando di uscire dall’isolamento ambientale, valorizzando i prodotti locali, dando impulso all’artigianato, alle attività agro-pastorali ed attuando un’adeguata politica di accoglienza dei flussi turistici.

A Staiti, non molto tempo fa, abbondavano le sagre paesane: da quella dei maccheroni con il sugo della carne di capra(prima decade del mese di agosto) a quella delle castagne(ottobre) a quella della ricotta(aprile). Staiti, nonostante la scarsa densità demografica può contare di una Biblioteca Comunale, del Museo dei Santi Italo Greci, del Comune, della banda musicale,  della Caserma dei Carabinieri,  e alcuni negozi e locali pubblici.

Insomma è una cittadina a dimensione umana dove il tempo trascorre lentamente e senza sussulti. Inoltre, a pochi chilometri dal centro abitato è possibile visitare l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, una perla architettonica di stile bizantino-normanno (undicesimo secolo) situata in località Badia. Infine è da ricordare la bella chiesa parrocchiale Santa Maria delle Vittorie situata nell’omonima piazza principale costruita nel lontano 1612 a ricordo della vittoria di Lepanto del 1571.