Minoranze di lingua greca in Calabria

Minoranze di lingua greca in Calabria

E’ sempre attuale il volume di Agostino Formica e Pietro Monteleone “Minoranze di lingua greca in Calabria” dove è messo sotto la lente d’ingrandimento il mondo grecanico calabrese. “E’ una realtà culturale, sociale, umana che non deve estinguersi e va sostenuta e prima di tutto conosciuta a difesa di valori che sono preziosi anche al di là dei confini entro i quali vive” – aveva scritto il compianto Ettore Bruni, Preside nei Licei a Pisa e autore di testi scolastici sulla rivista trimestrale “Calabria Sconosciuta”.

Bruni, nella sua recensione, aveva sottolineato che si tratta di un libro che merita di essere tenuto presente, anche se è un testo di qualche anno addietro. “E’ un libro che è stato costruito con rigore scientifico per lodevole iniziativa dell’Istituto Regionale Ricerca Sperimentazione Aggiornamento Educativi di Catanzaro”. “Punto di riferimento  – scriveva – è il gruppo etnico-linguistico della Bovesìa, tratto di terra della Calabria sud orientale: è il triangolo grecanico puntualizzato, con efficace evidenza, nei suoi precisi confini, da una cartina del testo, e che si accompagna ad una puntuale nota introduttiva nella quale sono riportati nomi e attività di autorevoli studiosi della questione. L’area grecanica della Bovesia (65 kmq)– continuava  Bruni – presenta come asse centrale la fiumara Amedolea, che l’attraversa, ed è possibile iscriverla all’interno di un immaginario triangolo che individua come vertici la sommità dell’incantevole Monte Cavallo(oltre 1300 mt. di altezza) a settentrione, la cittadina di Melito Porto Slavo a sud-ovest, e un breve tratto nei pressi di Capo Spartivento”.

Scendendo nei particolari, lo scrittore evidenziava:” Il grecanico va salvato e valorizzato, non soltanto perché è parte delle nostre radici, ma anche perché il prender parte e coscienza di un aspetto così interessante della storia della Calabria giova al suo sviluppo culturale e umano”. Concludendo la sua analisi, Bruni, invitava a valorizzare il “turismo culturale conoscendo direttamente sul luogo, i paesi calabresi dell’area grecanica, andando alla emozionante ricerca di accenti e suggestive cadenze linguistiche grecaniche. E nel contempo sarà possibile ammirare paesaggi naturali di stupenda bellezza”. Infatti, quest’area, per secoli, ha assunto il ruolo di vera e propria isola culturale per una serie di precarietà storica dei collegamenti ad un retroterra particolarmente impervio. Per quanto antropizzata per le continue migrazioni della popolazione dei borghi dell’entroterra verso la costa conserva spiagge larghe ed accoglienti. L’area comprende il territorio dei seguenti undici comuni: Bagaladi, Bova, Bova Marina, Brancaleone, Condofuri, Melito P.S., Palizzi, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo, Staiti.