Melito Porto Salvo, Musolino su opera di don Italo Calabrò

melito di porto salvo

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Mimmo Musolino:

La città di Melito Porto Salvo vanta radicate e prestigiose tradizioni  nel campo del volontariato e ciò, molto probabilmente, dovuto  (a quasi 26 anni della morte ) all’impronta incancellabile, meritoria ed illustre lasciata su questo territorio, ma anche su tanti altri territori di Calabria  da Don Italo Calabrò fedele al suo motto “Nessuno escluso mai“.

Io ricordo iniziative di eccezionale valore umano e sociale come il “Centro Comunitario  AGAPE “ di Prunella, popolosa frazione del comune  Melito, che ha visto impegnati, a suo tempo, Nuccio Vadalà, una persona  dalla infinita disponibilità e bontà, Umberto Anoldo e la moglie Nadia Vadalà, morta giovanissima, ed alla quale è stato intestato il presidio riabilitativo, nella stessa Prunella, che ha visto anche la presenza del Ministro della Sanità dell’epoca, l‘on. Rosy Bindi. Accanto allo stesso Centro le Cooperative Agricole, nelle  quali trovavano impegno, assistenza, amore e recupero della personalità giovani con ogni sorta di handicap guidati dal responsabile Gabriele Malara instancabile e generoso. Ed è di encomiabile esempio l’impegno di una vita di Concetta Toscano al servizio delle persone bisognose di continua assistenza, responsabile della Casa Famiglia per disabili mentali “Francesco Falco” ad Annà di Melito Porto Salvo, tutte opere da ricondurre all’ Associazione Piccola Opera Papa Giovanni.   

Ed  il Centro Giovanile di Pilati, una delle opere più meritorie e care a Don Italo Calabrò, al quale è stato giustamente intestato, e che tale Centro Giovanile è stato, fin  nell’anno 1975, la prima Casa Famiglia del Sud d’Italia. E quella meravigliosa opera del “Centro Capitanio – Suore di Maria Bambina “sita nel popoloso rione Marina di Melito ed oggi, che le suore purtroppo non ci sono più, langue in un deprecabile ed avvilente abbandono. E come non ricordare la Comunità Terapeutica Emmanuel! Ed oggi “Associazione Insieme senza barriere“ animata con impegno e dedizione da Pasquale Spinella e che proprio in questi giorni ha coronato un sogno, che sembrava di impossibile realizzo, e cioè la piena  disponibilità di un immobile confiscato alla ‘ndrangheta ed ora divenuto “Villa Benvenuto”, in onore dell’arciprete don Benvenuto Malara, ed a disposizione dell’ “Associazione Insieme senza barriere” e tante altre iniziative di volontariato di notevole impegno ed importanza e di grandissimo valore umano e sociale.      

Ma proprio di questi difficili e complessi  tempi, che una forte presenza del volontariato sarebbe di grande aiuto, questa mentalità e questa cultura e questo spirito di generosità e di servizio  sembra  esaurirsi e perdersi (almeno nell’impegno di parte pubblica) in un atteggiamento egoistico che può trovare giustificazione e merito soltanto nello instupidirsi e nell’annichilirsi dei sentimenti. Come ad esempio: pur di non recepire  proposte giuste e dai fini esclusivamente sociali ma portati avanti da persone che non sono dalla  stessa parte politica ci si contrappone ostinatamente a contrastare e non recepire delle iniziative, a costo zero o quasi, che hanno soltanto il fine della sicurezza degli scolari all’entrata e all’uscita dalle scuole, il cosiddetto ”nonno vigile ” con un impegno improntato al  volontariato di persone pensionate e disponibili soprattutto di ex appartenenti alle forze dell’ordine.       

Evidentemente, gli attuali amministratori melitesi, ritengono che per la sicurezza e l’incolumità degli alunni all’uscita dalle scuole non vale neanche la pena di spendere qualche centinaio di euro ed impegnare qualche briciola di tempo. Per dovere di cronaca e come riferimento concreto, è necessario  sottolineare che  questa iniziativa è stata proposta dal gruppo consiliare di opposizione “Una città da #cambiare“, (Nina Iaria e Carmelo Minniti ), e la maggioranza “Melito nel cuore“ (che  ironia del destino questo ossimoro), che gestisce  il comune di Melito l’ha respinta in quanto risulterebbe gravata da irrisolvibili problemi burocratici e da insostenibili ed onerosi impegni di spesa.

E stessa brutta ed infelice sorte è fatalmente toccata a tante altre proposte, formalizzate in Consiglio Comunale, che andavano ad esclusivo beneficio dei cittadini melitesi e respinte al mittente senza una sensata e giusta motivazione. E’ incredibile come si possa diventare insensibili e aridi a fronte di un presunto, semplice ed assurdo distinguo politico che non trova alcun serio riscontro e fondamento di natura  ideologica e di praticità economico- finanziaria. Invece è semplicemente  saggio e giusto (normale) lasciare da parte ogni contrapposizione di interessi  politici ( ma dove possono riscontrarsi degli interessi  in questioni di volontariato ed umanitarie?) e mettersi al servizio della Comunità soprattutto dei cittadini più bisognosi di cure, assistenza e protezione, che non sono solo i malati con patologie gravi e terminali, ma anche i giovani e le persone  anziane che in questa “complessa“ cittadina non hanno a disposizione dei locali pubblici (comunali) per vitali momenti di aggregazione e svago e purtroppo neanche una  biblioteca comunale che giace, da tanto tempo, nel sottoscala del Palazzo Municipale ed i tantissimi libri e preziose opere lottano un impari battaglia per non essere corrosi completamente dalla umidità, dalla muffa e dalle ragnatele auspicando che non ci siano topi.. di biblioteca… sarebbe un disastro! Ed anche qui, per correttezza ed onestà intellettuale, c’è da sottolineare che negli ultimi anni si sono avvicendate alla guida del Comune di Melito ben tre commissioni straordinarie prefettizie, i cosiddetti commissari antimafia. 

A proposito di anziani…non si conosce e si capisce per quale motivo permane in uno stato di vergognoso, indecente ed incivile abbandono la comoda  ed accogliente struttura per anziani  “Sorriso al Tramonto“ , ( bisogna cambiare, da subito, denominazione, i sorrisi soprattutto delle persone anziane, non tramontano mai semmai possono lentamente  spegnersi per la sofferenza causata da persone ciniche  e indifferenti   ai loro problemi e bisogni ), di proprietà della Provincia di Reggio Calabria e data in comodato d’uso al comune di Melito Porto Salvo  fin dall’anno 2001 e per la sua ristrutturazione è stata finanziata una somma pari ad € 220.130,10 fin dall’anno 2010. Che fine ha fatto questo oneroso finanziamento? Se sono stati utilizzati perché non si mette a disposizione dei cittadini bisognosi tale struttura ristrutturata? E se tale somma non è stata spesa per la ristrutturazione come è stato  impegnato  tale importante finanziamento? O i soldi che erano stati erogati si sono persi e metabolizzati nel “mare magnum “ del vergognoso e delittuoso spreco di risorse pubbliche?”.

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