Mai senza lotte si potrà avere libertà, pace e benessere…

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di Virginia Iacopino

I principali protagonisti che, nel 1959, organizzarono con intelligenza e passione la rivoluzione cubana per rovesciare il dittatore Batista furono i fratelli Fidel e Raoul Castro e Che Guevara sempre presente anche nelle lotte partigiane dell’America Latina dove il primo problema è stato quello di conquistare alla causa rivoluzionaria i contadini Creoli e Indios che si vergognavano della loro origine MaJa perchè venivano disprezzati.

Avevano perso la loro voce quando gli spagnoli li sconfissero e li spogliarono delle loro ricchezze e del diritto di mantenere la loro antica cultura e di scegliersi un destino.

I guerriglieri di Fidel dimostrarono che la lotta per ricostruirsi un avvenire di speranza esiste e si può infrangere il sottosviluppo,uscire dalla povertà senza umiliarsi come un mendicante alla porta dell’impero. Lottando con cuore e senza far riposare le loro armi nell’ombra è possibile anche sconfiggere le avversità tempestose delle montagne e le insidie delle paludi così come avvenne nella rivoluzione di Cuba portata aventi soprattutto dai partigiani di sinistra che non persero mai il loro senso dell’humor e della ferrea disciplina.

Il guerrigliero sa che morire per una giusta causa a favore del povero è un fortissimo rischio a cui dovrà con passione e amore andare incontro. Otto Renè Castillo guerriero poeta,catturato e torturato venne carbonizzato vivo.Aveva scritto:”mettiamoci in cammino,patria io ti accompagno/scenderò negli abissi che mi dirai;/berrò i tuoi calici amari;/resterò cieco perchè tu abbia occhi;/resterò senza voce perchè tu canti;/debbo morire perchè tu non muoia.”
Gli Stati Uniti dominarono sempre la storia dei paesi ricchi.

Li depradarono e poi apportarono alle popolazioni durezza,crudeltà e terrorismo organizzato dalla CIA che appoggiava le multinazionali e i dittatori dei governi di destra. La Chiesa cattolica li appoggiò fino a quando difesero i loro latifondi e le loro colossali ricchezze perchè aveva paura dell’eventuale collettivizzazione dei governi comunisti che gestivano il pubblico capitale. Fidel aderì all’internazionalismo Russo che ha sempre coinvolto integri intellettuali morali a cui fecero e fanno parte molte donne di elevata spiritualità religiosa che non desiderano essere schiavizzati dalla superstizione della Chiesa cattolica che predica solidarietà,accoglienza e carità ma,di fatto,a parte le briciole che distribuisce ai più sfortunati, conserva ancora la caratteristica del sacro Impero Romano a cui stava a cuore l’aspetto temporale con la facciata di spiritualità e la storia ce lo dimostra che per farsi forte la chiesa mosse crociate, inquisizione, persecuzioni facendo alleanze con i dittatori di destra e guerre per abbattere i pilastri i pilastri del comunismo vicino alla classe operaia,agli artigiani ed agli impiegati.

Nel partito comunista la divisione di casta non ci fu mai così come non ci fu protezione per il capitalismo delle multinazionali crudele e ingiusto che avidamente ha sempre oltrepassato i limiti creando così situazione di disequilibrio e di ineguaglianza sociale. Oggi anche i giovani che non appartengono alla casta borghese ricca e crapulona, capiscono a proprie spese il ruolo distruttivo delle multinazionali e dei governi di destra che conservano ancora l’ideologia nazionalistica ed espansionistica di Hitler e Mussolini.

Parlare di Fidel significa parlare di liberazione, d’impegno morale e di solidarietà militante. L’internazionalismo di Fidel dovrebbe servire come messaggio a non scoraggiarsi, a non rassegnarsi passivamente al potere politico che governa imponendo tasse ai più deboli che pagano senza potersi ribellare e,se non possono,alcuni,non vedendo via di uscita,preferiscono suicidarsi.

La repubblica cubana è di stampo Marxista che dalla destra viene tuttora denominata feroce dittatura comunista: Fidel desiderava che il popolo cubano potesse vivere in pace con qualsiasi paese,qualsiasi sistema politico inclusi gli Stati Uniti,ma questo non fu possibile perchè l’economia di Cuba fu sempre strozzata e sabotata dal sistema politico-economico degli Stati Uniti che non permisero mai che ciò potesse avvenire. Il 17 aprile 1961 aerei che portavano dipinte le stesse insegne dell’aviazione cubana sorvolarono la Baia dei Porci.

I soldati castristi che insieme ai contadini stavano tagliando la canna da zucchero,si fermarono e salutarono agitando le mani.In tale atteggiamento subirono l’attacco violento;molti furono i morti innocenti. Cosa stava succedendo?L’invasione. Per rovesciare il governo di Cuba, anche via terra, nella notte avevano sbarcato potenti carri armati.Lo sbarco non riuscì;forte fu la resistenza del plotone di vigilanza armati con fucili automatici leggeri con cui impedirono lo sbarco completo anche favoriti dall’impantanamento dei carri armati nella palude.

L’ossatura dell’esercito invasore era costituita dal nucleo dei ricchi proprietari al comando dei ceffi di Batista,da diseredati arruolati con la promessa di un buon guadagno e di un luminoso avvenire politico nell’amministrazione del futuro stato,da prigionieri che,per l’occasione,vennero scarcerati.Il loro addestramento avvenne in Guatemala in una base chiamata Trak e gli istruttori erano americani.Dopo il disastroso fallito sbarco Kennedy capì che era necessaria una distensione.

L’isola di Cuba,avamposto sovietico nell’emisfero americano era un eterno focolaio di tensione tenuto vivo da battaglioni formati da studenti dell’università cattolica dell’Avana e poliziotti criminali già al seguito di Batista.
Nel 1962 l’URSS per difendere Cuba da queste aggressioni continue degli Stati Uniti tentò di impiantare missili nucleari nell’isola: Forti furono le tensioni e l’aumento degli attentati terroristici.Si sfiorò la guerra nucleare;fortuna volle che ciò non avvenne.Alla notizia della morte di Fidel i fuorusciti cubani festeggiarono vistosamente l’evento;sperano in un crollo del governo comunista.

Papa Francesco ti prego in qualità di depositario di tanta storia vissuta proprio in Argentina,smettila di sparare a mitragliatrice spianata contro il concetto cristiano di comunismo. La diplomazia vaticana non ha mai giovato più di tanto.Teoricamente si dice bene che dove non c’è giustizia non c’è pace ma l’errore concreto sta nel volere a tutti i costi evangelizzare al cattolicesimo la cui chiesa è cupida e gira con tutta la città del Vaticano intorno al denaro. L’importanza del perdono è essenziale ma non si chiede ai bambini di pregare affinchè l’amore di Dio è solo quello salvifico. Se Cuba ha permesso ai Papi di visitare e celebrare la Messa Cattolica ciò sta a significare che non è Cuba chiusa al mondo ma è stato il mondo Cattolico Apostolico Romano a fare tanto male a Cuba speculando sempre che i comunisti sono atei. E poi che si smetta di fare croci con i relitti dei barconi con disegni di emigranti in preghiera.
Spero che il cielo e la terra non venga più offuscata dall’insensato anticomunismo.

Virginia Iacopino

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