

Cultura VS Indifferenza. La lotta della cultura contro l’indifferenza
di TERESA CARMINE ROMEO
La cultura prende vita quando qualcuno nel territorio apprezza il dono realizzato dai giovani, tramite cui essi imparano ad aggiungere alla proposta della scuola- formazione il sapere iscritto nel reale, trovano i nessi con i grandi del passato, introducono la propria novità nel reale come un dono offerto a chi lo può apprezzare e che di conseguenza se ne dichiara riconoscente.
È una frase di comodo dire che i giovani siano svogliati, disinteressati, lontani dalla conoscenza, dal sapere e dalla cultura. Giovani dipendenti dalla tecnologia, soprattutto dal telefono cellulare. Ma gli adulti cosa offrono di concreto ai giovani per disincantarli dalle loro dipendenze? È una frase che fa comodo dirla a quell’adulto disincantato, lontano, disinteressato, indifferente al ‘dono’ realizzato dai giovani con il loro impegno di fare e promuovere cultura.
Adulto che fa parte di una popolazione, di un territorio, di una società che non accetta il sapere e la novità proposta dai giovani nella vita reale, direi attuale. Adulto che non accetta il dono offerto, come possibilità di crescita sociale e culturale, un confronto positivo di apertura a nuove forme di sapere e di promozione culturale. Un modo per amalgamare ed unire le generazioni, per farle sentire meno sole e demotivate: giovane a adulto si confrontano con la realtà dell’epoca della solitudine. Un popolo adulto che non accetta un dono che è continuità della storia culturale della stessa società in cui ha maturato la sua formazione.
I giovani possono dare tanto, se trovano nell’adulto degli stimoli positivi. I giovani possono offrire alla società con entusiasmo e una nuova visione del reale, ma non possono e non devono scontrarsi con l’indifferenza della società. Quella stessa che, per giustificare tale indifferenza, giudica negativamente i giovani con la frase di comodo di cui sopra. Il giovane offre un dono che incontra indifferenza e di cui l’adulto, ormai parte passiva della società, se ne dichiara irriconoscente.
Dunque, quando un giovane propone alla società un evento di promozione sociale e culturale, lasciate ”le vostre tiepide case”, le vostre comode poltrone e affiancate quei giovani che hanno il coraggio e l’entusiasmo di mettersi in gioco, condividete il sapere e siatene da guida. Abbandonate ogni frase di comodo e tornate ad essere parte attiva della società, soprattutto per quella giovane che cresce e si forma. E ricordate e ricordiamolo tutti che proprio l’indifferenza uccide il mondo, mentre, invece, dovremmo avere solo voglia di vivere.
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