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Nasce il PIL dell'ambiente

Un utile strumento per calcolare le emissioni di Co2, il risparmio energetico, le fonti rinnovabili, il consumo delle risorse. Nasce il Pila, ovvero il Prodotto interno lordo in versione ambientale. Per ora e’ una proposta ma potrebbe diventare realta’ gia’ nel Dpef del giugno 2006. L'idea e’ dei deputati Ds Valerio Calzolaio e Fabio Mussi che hanno gia’ raccolto 100 firme (70 uomini e 30 donne di tutte le commissioni, anche economisti) e hanno inviato la proposta di legge a Prodi accompagnandola con una lettera aperta. La prima fase e’ sperimentale e prevede due anni di prova. Non ci sara’ nessuna commissione a regolare il Pila ma l'Istat e non incidera’ ne’ su Maastricht ne’ sui calcoli tradizionali deficit-Pil. "Caro Romano - scrivono quindi Mussi e Calzolaio - il nostro prossimo Governo deve porsi all'avanguardia nel mondo, in materia di ambiente. Il Pil non puo’ piu’ essere il solo 'indice' che si utilizza. D'ora in avanti, bisognerebbe accompagnare il numeretto del Pil con una parentesi dove lo stesso prodotto assume anche un profilo qualitativo, almeno un profilo qualitativo ambientale, cioe’ quanta parte del Pil di quel periodo corrisponde a beni e servizi coerenti con l'obiettivo dello sviluppo sostenibile. Non un valore alternativo, non un indicatore sostitutivo". Un indicatore "complementare, certo e obbligatorio". Una proposta che si inserisce anche nel dibattito piu’ vasto in corso sul Pil. In particolare, il Pila, conterra’ una o piu’ unita’ di misura, convenzionalmente definite, in grado di misurare le esternalita’ positive e negative di tutti i beni e i servizi rispetto all'atmosfera e all'ambiente idrico, al suolo e al sottosuolo, alla vegetazione, alla flora, alla fauna e agli ecosistemi, al paesaggio e alla salubrita’ dell'ambiente. Quattro gli articoli della proposta di legge che, prevede, tra l'altro, che lo studio e la definizione della o delle unita’ di misura convenzionali e’ attribuito all'Istat. L'Ente ricevera’ le osservazioni e le proposte della Presidenza del Consiglio e dei Ministri interessati, nonche’ delle commissioni Bilancio e Ambiente di Camera e Senato. Nel mondo, la Cina ha introdotto per la prima volta, piu’ di un anno fa, il Pil verde secondo il quale 6 grandi regioni o province, incluse Pechino e Shanghai, sottraggono il costo delle distruzioni ambientali dal Pil. E oggi, dicono Mussi e Calzolaio "e’ maturo un tentativo serio anche in Italia".

 
(tratto da Buongiorno Vitaminic SpA ©)
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