“Ma quale soglia
dello 0,9% di tolleranza, il biologico italiano deve essere
ogm free al 100%”, questa la reazione di Andrea Ferrante,
presidente di AIAB, al termine della conferenza dei Ministri
europei dell’agricoltura, durante la quale è
stata ribadita la tolleranza dello 0,9% come percentuale di
contaminazione accidentale di Ogm nel biologico, la stessa
prevista per il convenzionale.
Più che di un provvedimento, secondo
i rappresentanti di Coldiretti, Legambiente e Aiab, si tratta
di un vero flagello che rischia di pregiudicare in modo gravissimo
un intero settore, quello dell'agricoltura biologica e di
comprometterne seriamente lo sviluppo futuro, incidendo negativamente,
nella sua attuazione, sia sui produttori che sui consumatori.
I primi vedrebbero vanificare completamente lo sforzo e l'impegno
di chi ha scelto di produrre secondo i criteri del biologico.
I secondi perderebbero ogni garanzia, se non addirittura il
senso stesso dell'acquistare prodotti biologici.
Per dare ai consumatori di prodotti biologici
la certezza di acquistare alimenti non inquinati da biotech,
inoltre, è quanto mai necessario rendere operativo
il marchio del biologico italiano che garantisca la tolleranza
zero sulla presenza di organismi geneticamente modificati.
L'Italia - sottolineano ancora i rappresentanti
della tre organizzazioni - è tuttora leader assoluta
nell'Europa allargata con oltre un quinto della superficie
coltivata e un terzo delle imprese. Questo un provvedimento,
invece tende ad abbassare il livello della qualità
e ad omologare il settore del biologico, che invece sta diventando
sempre più interessante dal punto di vista economico.
Era tempo, concludono Coldiretti, Legambiente e Aiab - che
aspettavamo una regolamentazione in tal senso, ma i tempi
affrettati della decisione e la mancanza di consultazione
delle parti interessate, fanno pensare ad un grave disinteresse
comunitario per la tutela dei produttori o la salute dei cittadini.
A questo punto ci aspettiamo che il Governo italiano faccia
la sua parte e si opponga con forza a questo provvedimento.
Per ultriori approfondimenti sulle posizioni del mondo bio
italiano, si può consultare anche il sito di AIAB nazionale,
all'indirizzo www.aiab.it, al link Dossier.
Fonte: Aiab, Coldiretti, Legambiente
|