Dopo un inverno rigido aumenta il timore per una ripresa
vegetativa anticipata, magari stimolata da intensi interventi
di potatura. I nuovi germogli sono infatti sensibili a improvvisi
sbalzi termici ma è soprattutto alle grandi ferite,
sul tronco o sulle branche, che bisogna prestare attenzione
E’ un inverno rigido, con temperature più basse
delle medie stagionali degli ultimi anni e caratterizzate
anche da abbondanti nevicate.
Nonostante ciò non si sono riscontrati gravi né
diffusi danni agli oliveti.
Si tratta certo di un pericolo scampato, anche considerando
che, sulla base di elaborazioni statistiche azzardate, qualcuno
stimava l’avvento di una nuova gelata simile a quella
del 1956 o del 1985
Vi è tuttavia ancora più di una ragione per
preoccuparsi, infatti, alla luce di un generalizzato anticipo
del risveglio vegetativo esiste ancora il pericolo di abbassamenti
repentini di temperatura che possono non solo danneggiare
i tessuti legnosi ma anche i nuovi germogli.
Il fabbisogni in freddo dell’olivo è infatti
stato soddisfatto e pochi giorni di sole e temperature miti
possono stimolare l’emissione di nuovi rametti. Uno
stimolo tanto più avvertito da quelle piante che sono
state già intensamente potate e che devono riequilibrare
il rapporto aereo/radicale.
Se a interventi di potatura sono poi state associate concimazioni
azotate con prodotti a pronto effetto, quale il nitrato ammonico,
la pianta si troverà nelle condizioni ideali per una
ripresa di tutte le sue attività.
Non sarà possibile fermarla o frenarla ed essendo “in
succhio” sarà più esposta al pericolo
di gelate tardive.
Nel caso si dovesse ancora procedere alla potatura è
invece tenere bene presente alcune semplici regole:
- evitare, se possibile, i tagli più grandi la cui
cicatrizzazione richiede molto tempo
- sulle ferite di dimensioni rilevanti applicare mastici cicatrizzanti,
contenenti batteriostatici e fungicidi
- iniziare preferibilmente dalla varietà meno sensibili
al freddo e dagli impianti meno esposti al rischio di gelate
- le piante adulte sono generalmente meno sensibili di quelle
giovani
Nel caso l’oliveto abbia subito danni da freddo, prima
di iniziare qualsiasi intervento sarà invece utile
attendere il completo risveglio vegetativo, quando si potranno
valutare al meglio i danni e stabilire quindi l’intensità
della potatura, localizzando i tagli immediatamente sotto
la zona di tessuto necrotizzato e danneggiato.
La difesa dalle gelate tardive è quindi esclusivamente
di tipo preventivo e passivo, scegliendo le varietà
più adatte in funzione del microclima dell’oliveto,
stabilendo l’epoca di inizio delle attività di
potatura non solo in funzione dell’organizzazione aziendale
ma tenendo anche conto dell’andamento stagionale, dell’esposizione
e dell’età dell’oliveto, iniziando con
i tagli più leggeri ed evitando quelli più grossi
che, eventualmente, dovranno essere coperti con appositi mastici.
Teatro Naturale – 18/02/06
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