La Calabria produce quaranta milioni di quintali di agrumi,
la cui raccolta si concentra in due mesi. Il 60% della produzione
nazionale di clementine avviene proprio qui soprattutto nella
piana di Piana di Sibari. Ci sono 16 mila ettari coltivati
a clementine, con sei mila aziende di circa tre ettari ciascuna.
Piccole aziende che quest'anno hanno sofferto la crisi. Ci
sono circa tre mila addetti. La stagione ormai è finita
e il prodotto è rimasto sugli alberi. I produttori
calcolano che "almeno il 40% del prodotto, con circa
260 mila tonnellate di clementine è rimasto invenduto".
Il 21 febbraio, il Ministro delle Politiche agricole e forestali
Gianni Alemanno, ha incontrato al Ministero di via XX Settembre
a Roma, i rappresentanti del 'Comitato spontaneo Clementino
Rossano' e dell' 'Associazione agrumicoltori della Piana di
Sibari'. Un lungo incontro, durante il quale Alemanno ha ascoltato
e annotato le preoccupazioni e le richieste dei produttori
di clementine, rispondendo puntualmente alle domande, cercando,
insieme a Salvatore Petroli, direttore generale delle trasformazione
agroalimentare e dei mercati e Giuseppe Serino, dirigente
dello sviluppo rurale, una possibilità per andare incontro
alla situazione.
Per ora in Calabria manca un'Organizzazione dei produttori,
che permetterebbe di applicare misure di ritiro del prodotto
a 30 centesimi al chilogrammo per l'8% dell'intero prodotto
venduto, per cui oggi, il Ministro si e' impegnato a concedere
aiuti 'de minimis', pari a 3mila euro per azienda. Sempre
a favore dei produttori, il Ministro si e' impegnato a sospendere
per 5 anni il pagamento dei contributi previdenziali a condizione
di ricevere dalla Regione Calabria un'apposita dichiarazione
di stato di crisi.
Nel quadro delle cosiddette 'Misure di garanzia' da tempo
sottoposte all'esame della Commissione Ue, e' data la possibilita'
di ottenere aperture di credito per il tramite dell'Istituto
di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) con
le banche del territorio.
Alla fine dell'incontro il Ministro Alemanno ha invitato
i produttori a costituirsi nel più breve tempo possibile
in Op (Organizzazione produttori) "perché solo
così - ha spiegato Alemanno -, come prevede la normativa,
è possibile accedere con maggiore tempestività
ai relativi contributi comunitari, nonchè alle misure
nazionali previste per coloro che presentano contratti di
filiera". Un invito accorato: "Occorre prevenire
queste crisi di mercato - ha spiegato Alemanno - non rincorrerle
quando è troppo tardi. Per la prossima stagione, al
massimo a settembre, dovete costituire una Op - ha spiegato
rivolto ai rappresentanti dei produttori di Clementine -,
fare un piano di ristrutturazione della filiera. Avete tutta
la disponibilità del Ministero sia per capire come
si costituisce un'organizzazione che è rappresentativa
dei produttori, sia per costruire un'intesa di filiera. Possiamo
chiedere anche alla Provincia di aprire uno sportello che
vi guidi, in un dialogo aperto e con il supporto costante
degli uffici del Ministero".
I produttori si dicono "molto preoccupati della concorrenza
delle clementine di Spagna". Dal'incontro è emersa
con chiarezza la necessità di applicare un piano agrumicolo
che permetta, per esempio, di spalmare la produzione su più
mesi per avere maggiori sbocchi sui mercati, magari con varietà
diverse. I produttori della piana di Sibari intanto puntano
alla dop.
Aiol – 22/02/06
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