Nucera (Udc) sull’approvazione del contratto di programma
che si dovrà discutere a Roma
“Il bergamotto è unanimemente ritenuto una risorsa
del nostro territorio, tangibile e intangibile, dotata di
grandi potenzialità culturali ed economiche di sviluppo.
Alla stesura del contratto di programma siamo arrivati con
uno scopo comune: risolvere sì i problemi che avevano
causato lo stallo dei fondi ma, soprattutto, superato questo
primo fondamentale passaggio, realizzare un programma concreto
per creare una base solida di rilancio”.
A sostenerlo è stato il capogruppo dell’Udc
alla Regione, Giovanni Nucera, in relazione all’approvazione
del contratto di programma per il bergamotto che nei prossimi
giorni dovrebbe essere discusso al Ministero delle Attività
produttive. “L’incontro al Ministero - ha aggiunto
- segnerà l’ultima tappa di un lavoro iniziato
il 17 gennaio scorso al tavolo di concertazione organizzato
dall’assessore Mario Pirillo, ed al quale ho partecipato
insieme con i rappresentanti del Consorzio e delle Associazioni
di categoria. In quella occasione sono stati fissati, dalla
consulta regionale che si è costituita nel corso dell’incontro,
i parametri dai quali partire per redigere l’ultima
stesura del contratto di programma ed è stata stabilita,
altresì, la proposta che modifica l’accordo già
esistente, quello approvato dal Cipe nel novembre 2003, sostenuto
dalla passata legislatura regionale che prevedeva lo stanziamento
di 25 milioni di euro, di cui il 50% stabiliti sulla base
di finanziamenti statali ed una percentuale pari a 3 milioni
di euro previsti attraverso un cofinanziamento della Regione,
migliorando e snellendo le procedure di attivazione dei percorsi
di spesa”.
“Oggi - ha proseguito Nucera - l’accordo prevede
lo stanziamento di 25 milioni di euro: 2,5 destinati alla
ricerca, promozione professionale e marketing; una parte per
il settore agricolo finalizzata alla ristrutturazione delle
aree e delle coltivazioni già esistenti ed una per
quello industriale, in dettaglio, per l’ammodernamento
degli impianti di San Gregorio e per la creazione di nuove
strutture lungo la zona Ionica. Una novità riguarda
lo stanziamento di circa il 20% complessivo dei fondi da destinare
alla coltivazione del cedro”. “Una cattiva o comunque
mal gestita destinazione e utilizzazione dei fondi - ha proseguito
Nucera - rischia inevitabilmente di portare il bergamotto
in uno stato di crisi irreversibile compromettendo definitivamente
tutti gli sforzi operati fino ad oggi. È per questo
motivo che accanto ai programmi di ristrutturazione e ammodernamento
degli impianti e delle coltivazioni si è prevista,
ed è un fatto da sottolineare come elemento di novità
e soddisfazione, una serie di investimenti volti alla ricerca,
alla promozione professionale ed al marketing. E ciò
per colmare quel mancato passaggio che non ha consentito a
questa risorsa, della cui unicità meniamo vanto, di
trasformarsi in quel valore aggiunto in grado di creare sviluppo
e occupazione.
L’eccessiva frammentazione delle proprietà sulle
colture di bergamotto, l’espandersi della urbanizzazione,
la forte e continua oscillazione del prezzo di acquisto del
frutto e di vendita delle essenze, la valorizzazione sempre
più intensa del prodotto ai fini delle uniformità
di utilizzo nel settore farmaceutico, alimentare e della profumeria,
necessitano di interventi politici che garantiscano ai coltivatori
una redditività stabile e coerente nei tempi, anche
al fine di preservarne la tipicità della coltura e
di utilizzarne l’eredità culturale come strumento
di patrimonio turistico, letterario ed industriale nella nostra
terra. Per il raggiungimento di tale obiettivo, l’accordo
di programma deve esser costantemente accompagnato da una
nuova e moderna mentalità dei proprietari terrieri
affinché si inneschi una cultura che superi gli egoismi
del tornaconto individuale per trasformarsi in una forte intesa
mutualistica.
Il bergamotto sarà tutelato e salvato solo se politica,
amministrazione, imprenditori ed associazionismo agricolo
insieme, riusciranno a creare una forte sinergia slegata da
stereotipi, populismi o demagogiche posizioni. Una sinergia
che, come avvenuto nella circostanza che ha portato alla stesura
del contratto di programma, dia il giusto impulso affinché
venga messa in campo la migliore selezione delle proposte
e delle idee”.
Giornale di Calabria – 07/02/06
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