Crotone-Reggina, pari che sta stretto al Crotone

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logo-crotone-calcio-serie-bDerby calabro finito in parità, ma che decreta come sconfitto morale il Crotone reo di avere la vittoria in pugno, per poi lasciarsela sfuggire all’ultimo minuto. Senza alcun briciolo di gioco e senza alcun tiro in porta, la Reggina si è ritrovata nel tabellino dei marcatori con due gol, uno su rigore sacrosanto e uno su autorete di un avversario, praticamente regalati dai crotonesi.

Il ritiro punitivo a San Giovanni in Fiore non sembra sia stato salutare. Doveva essere la partita della svolta, dopo tre sconfitte consecutive, e invece la Reggina ha acciuffato al novantaquattresimo un pareggio insperato e immeritato per quello a cui si è assistito allo “Scida”. Per l’attesissimo incontro, il mister Pillon dispone i suoi secondo i dettami del classico 4-4-2, per una migliore copertura e compattezza. Ritornano in difesa Adejo, che funge da terzino, e Freddi, con Barillà sulla fascia sinistra davanti a Rizzato. Alla formazione rabberciata per squalifiche e infortuni, si aggiunge l’inspiegabile e immotivata presa di posizione del presidente Foti di punire, in un momento così delicato, tre giocatori come Antonazzo, Di Bari e Sarno, lasciandoli in sede, quando invece avrebbero fatto certamente comodo alla causa amaranto. Si prevede, come sempre, un ripensamento del presidente sulle decisioni sciagurate prese.

Dopo venti minuti di gioco la Reggina usufruisce di un rigore per fallo di mano di Galardo in area, nel tentativo di proteggere il pallone dall’incursione in area del centravanti avversario Gerardi, il quale si incaricherà di trasformarlo. Ma al trentesimo minuto, l’arbitro compie l’inverosimile. Si inventa un rigore provocato da Adejo che in realtà controlla la palla con il basso ventre. Parità ristabilita e Reggina completamente alla mercè del Crotone. Tre tiri da metà campo scoccati da Ciano, sul palo, e di Del Prete e Eramo, sventati dagli interventi di Baiocco, contro nessuno, dimostrano la totale assenza della Reggina. Nella ripresa Hetemaj si macchia in area di un fallo di mano, concedendo a Gabionetta la possibilità di doppiare dal dischetto. Le emozioni e i rigori sembrano finiti, perché il Crotone si limita a controllare il vantaggio su una squadra ospite totalmente assente e priva di idea. Ma quando sta maturando la vittoria attesissima nel derby da più di trent’anni, esattamente dall’ottobre del 1976, ecco che da un calcio d’angolo interviene in malo modo il pitagorico Del Prete, perché affossato nell’occasione dal reggino Freddi, che, insaccando nella sua rete, regala alla Reggina un’incredibile pareggio. Alla fine i giocatori di casa disperati sul terreno di gioco per l’occasione persa e quelli amaranto increduli per la fortunata meta, e sono però contestati e allontanati da sotto la curva dei loro stessi tifosi reggini.

Nonostante il punto racimolato in modo rocambolesco, la situazione della Reggina rimane drammatica. Da diverse settimane ha il posto prenotato per i play-out, con la minaccia della retrocessione diretta nel caso peggiore. Non c’è da stare allegri. E’ difficile immaginare che le ultime quattro giornate possano bastare per evitare il triste epilogo, ma la speranza è l’ultima a morire.

Angelo P.

 

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Author: giovanni.mangiola

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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