Rosarno, sequestrata azienda di trasformazione agrumaria

azienda agrumaria rosarno

Questo post é stato letto 27590 volte!

Nel corso di un servizio interforze predisposto dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, di contrasto al fenomeno del “caporalato”, è stato posto sotto sequestro uno stabilimento di trasformazione agrumaria che smaltiva illecitamente i rifiuti liquidi nel suolo di un terreno nelle vicinanze.

Il personale del Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, congiuntamente alla Polizia Provinciale di Reggio Calabria, durante i normali controlli ad  un’azienda agrumaria sita nel comune di Rosarno, ha notato che una persona di 67 anni, ha spento repentinamente gli impianti e ha spostato con destrezza alcuni tubi in pvc che pescavano dentro una vasca di raccolta dei reflui industriali provenienti dalla lavorazione delle arance.

Le due pattuglie, insospettite da questi movimenti, hanno proceduto ad un’ispezione accurata ed hanno riscontrato, riavviando gli impianti, che i rifiuti liquidi venivano aspirati dalla vasca di raccolta e, tramite una conduttura, riversati su un terreno agricolo vicino.

I prodotti di scarto della lavorazione delle arance, quali le acque reflue industriali e fanghi, se opportunamente trattati e dosati in modo adeguato, possono essere riutilizzati come ammendanti in agricoltura ma se utilizzati tal quali, senza alcun criterio, sono fortemente inquinanti per i terreni e ancor di più per le falde acquifere, a causa dell’alto contenuto di oli essenziali e poli-fenoli, dannosi per l’ambiente.

Il gestore dell’impianto, di 23 anni, non ha potuto giustificare in alcun modo la propria condotta criminosa e, assieme all’addetto di 67 anni, è stato denunciato per abbandono di rifiuti liquidi nel suolo.

L’autorità Giudiziaria ha convalidato il sequestro operato dal personale del Corpo Forestale dello Stato e dalla Polizia Provinciale ed al contempo ha disposto il dissequestro del materiale che consente di proseguire la produzione per non arrecare danni economici all’azienda, prescrivendo alla stessa  di esibire al Corpo Forestale dello Stato la documentazione relativa ai futuri smaltimenti delle acque di lavorazione derivanti dall’attività produttiva e di avvisare preventivamente lo stesso corpo Forestale dello Stato in occasione dei futuri prelievi dei reflui industriali.

Questo post é stato letto 27590 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *