Reggio Calabria, modifica statuto ATAM

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Riceviamo e pubblichiamo da ETHOS  Organizzazione non lucrativa di utilità sociale:

  “Il consiglio comunale, ha di recente modificato lo statuto dell’ ATAM,con decisione deliberata all’unanimità.

Tale modifica da la possibilità a più enti pubblici d’intervenire economicamente a favore della municipalizzata reggina per ripianare la voragine debitoria che,se riconosciuti i crediti vantati dalla stessa nei confronti della regione Calabria,ammontano a venti milioni di euro.

Ora ci permettiamo di far notare che le eventuali ricapitalizzazioni dovrebbero avvenire con soldi pubblici,cioè con i nostri soldi,che sia il comune,la provincia o la regione,l’ente erogante,la solfa non cambia.

E ci permettiamo anche di far notare,che fatte salve le prerogative occupazionali,e cioè la necessità di non perdere neanche un posto di lavoro,questa ci sembra la solita manovra di una politica più impegnata a costruire consenso e proseliti,attraverso lo sperpero di risorse pubbliche,che non una politica coraggiosa e innovativa nella proprie decisioni.

Infatti che senso ha continuare a foraggiare una società già nei fatti fallita,se non quello di far finta di cambiare qualcosa per non cambiare nulla.

Quante nuove municipalizzate adibite al trasporto pubblico potremmo far nascere con la metà della cifra che servirebbe per rimettere,solo in pareggio,il bilancio atam?

E a riprova di quanto detto come si pensa di far sorgere delle nuove società in house per i servizi prima erogati da Multiservi e Leonia con un capitale sociale rispettivamente di duecentocinquantamila euro e di trecentocinquantamila euro?

Capitalizzazione che ci permettiamo di far notare definiamo irrisoria,solo perché i toni da corrida non ci appartengono,ma che molto probabilmente potrà servire all’acquisto del materiale di cancelleria?

L’altro capitolo delle decotte tenute in vita attraverso l’accanimento terapeutico,riguarda la sogas,altro buco nero abituato a inghiottire flussi di denaro pubblico senza tregua,l’ultimo

finanziamento erogato dalla provincia di reggio calabria è stato pari a cinquecentomila euro,finanziamento servito,e lo diciamo subito,a saldare  alcune mensilità arretrate ai dipendenti,atto meritorio ma assolutamente mancante di prospettive vere.

Che senso ha continuare a immettere liquido in una tubatura che perde acqua da tutte le parti se prima non si pensa a rifare l’impianto idraulico di sana pianta?

Tradotto in soldoni,è inutile mandare a casa l’ennesimo amministratore nominato per vie politiche e sostituirlo con un altro nominato allo stesso modo,è utile invece ripartire ex novo

con una nuova società gestita da tecnici che assuma dove serve con evidenza pubblica  e adotti il bilancio sociale,aprendo anche al capitale privato,che salvifico non è,ma necessario in questo momento di scarsa disponibilità di liquidità pubblica,si.

Queste proposte come associazione le avevamo avanzate prima delle elezioni comunali e continuiamo a riproporle,anche se consapevoli di predicare nel deserto,anche ora,

indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione comunale,convinti che la politica sia opinabile nelle sue decisioni,ma che sicuramente non è una buona politica quella sostenuta da annunci stereotipati e da slogan consunti.

Frasi del tipo:”oggi abbiamo finalmente un governo e una regione amiche” sarebbe bene evitarsele,visto che il primo taglia il decreto reggio e la seconda deve ancora varare la propria giunta,questi sono i fatti,interpretarli da destra o da sinistra a noi cittadini non serve, serve solo che dimostrino la loro utilità.

Visto che le bollette dalle cifre iperboliche le paghiamo noi,così come noi  paghiamo delle tasse spropositate per ricevere servizi da terzo mondo.

Forse è sempre stato così,è così che va in questo momento storico e sarà così anche in futuro ma noi continuiamo a credere che possa andare in modo diverso.

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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