Ospedale Melito di Porto Salvo (RC), Giovane Italia: “Qual è il destino?”

ospedale tiberio evoli

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tiberio-evoli
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Nell’ultimo mese a Melito Porto Salvo abbiamo assistito a un susseguirsi di notizie “incerte” e “tendenziose” circa la sorte riservata all’Ospedale “Tiberio Evoli”,  tutti pronti a ergersi paladini contro scelte che a detta del primo cittadino “di fatto  annientano l’ospedale”.

Come  circolo della Giovane Italia di Melito di Porto Salvo ci siamo chiesti dove erano questi paladini della nostra amata cittadina mentre l’ospedale lentamente moriva, dove erano quei medici che oggi protestano e istruiscono i vari comitati pro ospedale (è qui la risposta è risaputa, ma meglio non dirla perché indecente), dove erano i cittadini che mai fino a oggi si sono ribellati ai disservizi che il loro amato ospedale quotidianamente metteva in scena (è qui la risposta è: probabilmente a curarsi in qualche altro ospedale, ambulatorio o clinica privata).

Perché solo oggi ci si rende conto di amare l’ospedale? E soprattutto, come si fa a considerare l’ospedale un bene per tutto il territorio,  se lasciato in quello stato di stallo per cui il presidio c’è, ma, “di fatto” non è usufruibile?

Le risposte a queste domande sono diverse, ma quelle che malignando, perché noi di destra malignamo sempre, ci vengono subito in mente sono: per prima cosa che siamo in campagna elettorale e il nostro sindaco è apertamente di sinistra, e quindi è molto utile alla sua causa sparlare del Governo e degli amministratori di destra sfruttando l’onda del salviamo l’ospedale, anche perché in questo modo si evita di parlare dei disservizi della sua amministrazione, vedi spazzatura, strade ridotte a colabrodo, spiagge abbandonate, nessun soldo in entrata e di conseguenza nessun  progetto in atto proveniente da avvisi pubblici o altro di provenienza regionale, statale o comunitaria. E per quel che riguarda i medici, sempre malignando, che è comodo preservare il proprio posticino al caldo nella propria amata città, a volte primari di se stessi.

Dopo esserci posti queste domande, abbiamo pensato che, visto che noi amiamo sempre, e non solo in campagna elettorale, e realmente la nostra cittadina, e viste le voci contrastanti sul “Tiberio Evoli”, sarebbe stato opportuno informarci circa la sua sorte. Per tale motivo abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Governatore Scopelliti e i dirigenti dell’ASP 5, i quali hanno categoricamente smentito le voci che circolano nell’area grecanica riguardo la sua chiusura e ci hanno spiegato che l’ospedale di Melito è inquadrato come ospedale generale e come tale è prevista la presenza di quasi tutti gli ambulatori attualmente presenti e di alcuni reparti, quelli che per legge è previsto abbia un ospedale generale, come riportato nell’Atto Aziendale 2012 dell’ASP 5.

Ci è stata data ancora notizia che sono stati sbloccati i 10mln di € previsti per la ristrutturazione e l’ammodernamento della struttura esistente, oltre che per la costruzione di una nuova struttura, fondi precedentemente bloccati dalle misure restrittive del governo Monti.

E’ inoltre in corso l’iter per il passaggio del nosocomio melitese con l’azienda ospedaliera Bianchi-Malacrino-Morelli di Reggio Calabria, e tale passaggio porterà ulteriori vantaggi al T.Evoli e alla popolazione dell’intera area grecanica, poiché sarà possibile “allargare” all’ospedale di Melito alcuni servizi presenti agli ospedali Riuniti, inoltre i medici dell’azienda reggina saranno a disposizione ed effettueranno le loro prestazioni anche presso il nosocomio melitese, così che non saranno i cittadini a recarsi a Reggio per sottoporsi, ad esempio, ad un intervento chirurgico, ma saranno i dottori a recarsi a Melito ad operare, servizio già attivo, in via sperimentale, per ortopedia.

Concludendo ci rivolgiamo alla popolazione di Melito e dell’intera area grecanica, non per chiedergli di non manifestare contro o a favore di qualcosa, ma per chiedergli prima di manifestare di rispondere in cuor loro ad alcune domande in modo da farlo consapevolmente per non rischiare di essere  strumentalizzati per interessi politici o personalistici, e cioè: perché ci si ricorda dell’ospedale sempre in clima pre – elettorale, posto che l’Atto aziendale è del 31 ottobre 2012? Sarebbe stato meglio per noi cittadini che l’ospedale fosse rimasto qual era, un luogo in cui nessuno di noi sarebbe andato nemmeno per farsi curare un unghia incarnita o è meglio avere il tipo di servizi sopraccitati, che servono davvero a rilanciare il Tiberio Evoli, anche a costo di perdere qualche reparto? E i nostri amici medici, oltre a manifestare e presiedere udienze pubbliche, cosa hanno fatto e fanno quotidianamente sul luogo di lavoro per salvare l’ospedale?

Giovane Italia

Circolo di Melito di Porto Salvo

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Author: Cristina

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