Coni Calabria: lo sport calabrese vicino a Francesco Azzarà

Francesco Azzarà

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Francesco Azzarà
Francesco Azzarà

“Nella missione di Francesco Azzarà, il volontario di Emergency, che ha scelto di sacrificare la propria vita in favore dei piccoli bisognosi, ci sono quei valori sociali che anche lo sport promoziona”.

Sono le parole del presidente regionale del Coni, Mimmo Praticò, in merito alla drammatica vicenda che tiene gli italiani col fiato sospeso per il rapimento dell’operatore umanitario calabrese, di Motta San Giovanni, avvenuto a Nyala, in Darfur.

“Lo sport calabrese – ha detto Praticò – non può esimersi dall’offrire piena solidarietà nei confronti dei familiari di Francesco Azzarà, nella speranza che il giovane possa, al più presto, riabbracciare i suoi cari. L’altruismo – ha aggiunto – che ha mosso Francesco nella sua scelta professionale deve essere da esempio alle nuove generazioni”.

È un segnale forte, quello del presidente del Coni Calabria, che invita tutte le federazioni sportive e le società che stanno organizzando eventi sportivi in Calabria, ad esprimere, durante le manifestazioni, piena solidarietà al giovane volontario rapito. Già, in occasione dei prossimi Campionati Europei di Pattinaggio artistico, che si terranno al “PalaCalafiore” di Reggio Calabria dal 20 al 24 settembre, il Comitato Regionale Calabria della Fihp, del presidente Marisa Lanucara aderirà all’iniziativa. Un segnale, questo, che avrà risonanza internazionale.

“Esporre un messaggio – ha continuato il presidente del Coni Calabria – dedicato a Francesco Azzarà, in tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno in regione, contribuirà, a mantenere alta l’attenzione su una vicenda che, dal 14 agosto scorso, lascia nello sconforto una famiglia ed una comunità calabresi”.

Francesco Azzarà lavorava in un centro pediatrico aperto in Sudan dall’Organizzazione non governativa, Emergency, fondata da Gino Strada. Il 14 agosto, alcuni uomini armati lo hanno bloccato a Nyala, nel Darfur, mentre si dirigeva in aeroporto a bordo di un’auto. Francesco è stato rapito mentre, da operatore di pace italiano, svolgeva funzioni di logista dell’ospedale, in una provincia del Sudan, il Darfur, che soffre la desertificazione ed è tormentata da annosi conflitti armati di natura religiosa.

“Francesco libero”, lo striscione che, dopo Firenze, è apparso sulle facciate degli edifici delle amministrazioni pubbliche di buona parte d’Italia, compresa la Provincia reggina, è esposto nel palazzo della sede regionale del Coni, a Reggio Calabria.

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Author: Cristina

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