L’appello di Ethos: “Fermate la R.E.G.E.S.”

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Il day after è appena trascorso, il sedici dicembre scorso era l’ultimo giorno utile per il pagamento delle tasse comunali. Chi ha potuto pagare lo ha fatto, ma tanti cittadini, che già non erano riusciti a saldare la rate pregresse, hanno visto il loro debito erariale, nei confronti delle casse comunali, crescere. Inutile sottolineare o ricordare la rabbia di tutti i cittadini, morosi o meno che siano, verso dei tributi elevatissimi imposti a fronte di servizi inesistenti, inutile ricordare a tutti noi che il vaso del malcontento ha già tracimato e che la pazienza è finita, è inutile infine sfornare conferenze stampa e richieste isolate o strumentali, o peggio addossare colpe a Tizio o a Caio, con l’unico scopo di farsi vedere vicino ai nostri concittadini, quando di questi concittadini, per anni, non se ne è ricordato nessuno.

Ora servono fatti concreti e veloci, proposte legislative atte ad alleviare l’insostenibile situazione economica che si è venuta a creare, tentando di dare respiro a chi di respiro non ne ha più. Fatti che devono vedere unita una città intera e non qualche fazione di pseudo destra o di pseudo sinistra, a loro volta divise fra Guelfi e Ghibellini, accapigliarsi a chi la spara più grossa. E proprio per evitare di fare lo stesso errore che, come associazione, proponiamo alle forze politiche che in questo momento ci rappresentano a livello istituzionale, di prendere urgentemente e a larga maggioranza, magari attraverso un consiglio comunale aperto, due provvedimenti.

Il primo riguarda la ristrutturazione del debito con il governo centrale, che non deve e non può essere amico o nemico, ma bensì utile o inutile, per potere liberare subito risorse. Proposta che già avevamo avanzato durante la campagna elettorale, e che ora sembra essere stata accettata come opzione fattibile da tutte le forze politiche, ma che, ad oggi, però non è stata nemmeno abbozzata.

La seconda dovrebbe prevedere la possibilità di rateizzare le somme dovute per tributi locali da un minimo di ventiquattro rate, e a salire fino a quarantotto, senza aggravi riguardanti interessi o sanzioni, prolungando così la possibilità di pagare anche oltre i limiti stabiliti per legge. Anche questo provvedimento potrebbe liberare risorse, per un minimo di rilancio della domanda interna, e sopratutto farebbe scendere la “febbre” che in questo momento attanaglia tutti noi.

E tanto per essere chiari, qui non si tratta di condonare o di aiutare l’evasione, che va colpita sempre e comunque, ma di distinguere l’evasore, che è colui il quale occulta un imponibile, dal moroso, il quale non occulta nulla, se non che la propria frustrazione per le vessazioni tributarie alle quali e costretto a sottostare. A proposito di risorse si potrebbe e a giusta ragione chiedere, dove si vanno a prendere i soldi per poter dilazionare le entrate e dare un po di respiro a tutti. Bene, ci permettiamo di fare presente che il comune spende ogni anno per costi di locazione una cifra pari a euro 767.494,73, basterebbe usare tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata, per poter risparmiare una cifra considerevole da poter destinare alla copertura di eventuali dilazioni effettuate sulle entrate. Vi sarebbero altri capitoli di spesa da poter abbattere o razionalizzare, ma il nostro intento è solo quello di dimostrare che se si vuol fare una cosa la si fa, altrimenti si indicono conferenze stampa o infruttuosi comunicati.

 

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Author: Francesco

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