Il medico reggino Antonino D’Africa ideatore della “farmaforesi elettrodica”

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Si chiama “farmaforesi elettrodica” il metodo moderno e innovativo che permette ai pazienti di essere curati senza invasione farmacologica.

Artrosi, tunnel carpale, fratture vertebrali, osteoporosi e altre patologie localizzate possono essere curate secondo uno schema diverso rispetto a quello che generalmente i pazienti si aspettano.

Nessun ago, nessuna compressa e soprattutto nessuna distribuzione di molecole in tutto l’organismo al fine di colpire il bersaglio. Tra l’altro non ci sono effetti collaterali né  controindicazioni.

L’ideatore di questo rivoluzionario metodo è il dottore Antonino D’Africa, medico da anni impegnato nel campo della ricerca tanto da brevettare il sistema oggi diffuso in molti paesi europei e non.

Di fatto, il metodo  D’africa riesce a trasferire anche le macromolecole nel corpo umano direzionandole nell’area interessata.

Per essere pratici, nel caso di dolori articolari o muscolari, il paziente non assumerà nessun farmaco per via sistemica bensì per via transdermica ossia attraverso la via della pelle e dei tessuti.

Il “farmateb”, così si chiama  lo strumento brevettato dal medico reggino trasferisce ad un rullo l’energia necessaria per spingere le macromolecole nei tessuti sottostanti fino alla profondità desiderata.

D’Africa, infatti, studia l’anatomia della parte interessata prima di prima di trattare il paziente e questo proprio al fine di stabilire il raggio di azione.

Il metodo non cura solo i dolori muscolari o articolari bensì patologie molto più complesse come artrosi, degenerazioni delle cartilagini, dolore neuropatico cronico,  cicatrici, aderenze, stenosi vertebrali, dito a scatto, neuroma di Morton, ernie discali e così via.

Nel caso dell’artrosi, significativo è il raffronto “prima-dopo” poiché attraverso farmaci specifici veicolati in situ le cellule vengono stimolate fino al punto di renderle capaci di rigenerare le eventuali aree necrotizzate.

D’Africa precisa che il suo metodo ha avuto le approvazioni da parte del Ministero della Sanità e che tra l’altro, oltre ai numerosi pazienti trattati presso il suo studio e in sedi decentrate sparse in Italia, interessanti risultati provengono anche dalla Russia, dalla Colombia e dalla Germania  dove il suo metodo e il suo brevetto hanno riscosso elevato interesse e successo per i risultati ottenuti.

Un metodo che porta, con orgoglio la firma della Calabria in tutto il mondo e che riesce a dare ai pazienti risultati eccellenti senza traumi o azioni invasive.

Nello specifico, se il paziente affetto da artrosi giunge al “metodo D’Africa” riesce ad evitare l’intervento chirurgico e a risolvere il suo problema attraverso applicazioni settimanali.

Tutto su un lettino e in uno studio senza bisturi e senza siringhe: questo il metodo che riesce a conquistare la fiducia di chi in medicina intende portare avanti la firma dell’innovazione.

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Author: Cristina

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