Guido Ferrari e Teresa Libri (FLI): “Le comunità straniere nel territorio che li ospita devono farsi sentire per isolare fatti criminosi”

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Un ulteriore episodio di aggressione e violenza si è verificato due giorni fa. La vittima, un ragazzo disabile, si trovava sull’autobus quando è stato costretto a scendere dai suoi aggressori di nazionalità straniera che lo hanno inseguito, derubato, e picchiandolo gli hanno causato la frattura al setto nasale.

Una violenza inaudita, doppiamente condannabile in quanto si tratta di una persona diversamente abile quindi debole e capace meno di altri di difendersi.

La notizia ci lascia alquanto attoniti, azioni del genere non devono qui verificarsi.

Come in ogni città anche a Reggio Calabria ci sono molte comunità di stranieri che si sono integrati benissimo, lavorano, danno ai loro figli adeguata istruzione facendoli frequentare le scuole del territorio.

Ci chiediamo come mai taluni soggetti invece non seguono l’esempio dei loro connazionali cercando di integrarsi, conducendo una vita decorosa e civile, contribuendo anch’essi a far crescere la città che li ospita.

Esistono anche a Reggio Calabria delle strutture che assicurano agli immigrati pasti caldi ed un giaciglio dove trascorrere la notte.

Non vorremmo definire “ingrati” questi soggetti che vivono di una sorta di assistenzialismo ripagando poi la città con danneggiamenti ed aggressioni.

A nostro avviso toccherebbe ad ognuna di queste comunità straniere fare la voce grossa e mettere in riga chi sbaglia. Dovrebbero capire loro per primi che quando accadono questi episodi è un’intera nazionalità che viene additata e non è giusto.

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Author: Cristina

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