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In questi giorni ci ritroviamo ad osservare attoniti la drammatica realtà che ci circonda. La nostra salute rappresenta il bene in assoluto più prezioso, ed è raccapricciante riconoscere come chi ricopre incarichi amministrativi ne calpesti il diritto. Le gravi carenze nell’organizzazione sanitaria purtroppo non sono le sole a mettere a repentaglio la salute pubblica.
È sotto gli occhi di tutti il perpetrarsi nel tempo dei medesimi episodi di malgoverno nella gestione dei rifiuti solidi nonché dei liquami fognari. Non sono certo casi isolati le emergenze nelle discariche, la gestione fraudolenta delle società partecipate incaricate alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti, l’inefficace contrasto ai traffici illeciti di rifiuti pericolosi, la mancata vigilanza su scarichi e discariche abusivi, lo sversamento in mare di liquami non depurati.
Non è ammissibile che nel nostro territorio permangano gli stessi problemi che hanno avuto i nostri nonni, che non siano state adottate soluzioni in alcun modo efficaci. Il mancato impegno nella ricerca di una soluzione, che ponga fine al martoriamento della nostra terra, rappresenta una gravissima mancanza di rispetto nei confronti di noi tutti. Risulta evidente che la principale responsabilità sia da attribuire alle attitudini elettorali caratteristiche del Meridione d’Italia, che tendono ad arginare l’elezione dei più capaci, favorendo una diffusa mediocrità all’interno degli apparati amministrativi.
Più volte le nostre proposte non sono state considerate, non possiamo, dunque, avere fiducia negli organi preposti. Abbiamo bensì speranza nell’impegno diretto della nostra generazione, la generazione di chi ha vissuto sulla propria pelle controversi meccanismi, ma non abbastanza da rimanerne corrotta; la generazione di chi ha la forza di non piegarsi a logiche arcaiche e l’entusiasmo necessario per attuare un decisivo cambiamento. Ci appelliamo ai nostri conterranei, siamo pronti a segnare la svolta necessaria, tutti assieme potremo esprimere ciò che di più buono abbia prodotto la nostra terra di Calabria.
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