Co.Re.Svi.T. sul dibattito in corso sulla centrale a carbone di Saline Joniche

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Finalmente, giorno dopo giorno, apprendiamo da fonti ufficiali che le mistificazioni di alcuni ambientalisti della domenica e le ripetute bugie artatamente fatte circolare attraverso le loro sponde politiche locali e regionali sono state totalmente smentite da una realtà costituita, non da proclami e slogan, ma da fatti concreti .

Iniziamo con lo scandalo dei due professionisti che hanno contribuito in maniera significativa all’elaborazione dello studio di impatto ambientale per conto della SEI apponendo la loro firma sulla documentazione, positivamente valutata dal Ministero dell’Ambiente. Sulla scorta degli elaborati presentati, la SEI ha ottenuto il Decreto VIA (Valutazione Impatto Ambientale), seppur con alcune prescrizioni alle quali si dovrà attenere e che in progetti del genere, ma anche di dimensioni più modeste, rappresentano la regola e non l’eccezione e ci preme sottolineare questo aspetto per  prevenire le critiche dei furbastri del quartierino ambientalista che continuano ad amplificare questo normalissimo elemento procedurale .

Detto ciò, appare ormai innegabile che i Signori Mario Zambrini e Stefano Donati, abbiano partecipato, in qualità di componenti del gruppo di lavoro, alla realizzazione del SIA (Studio di Impatto Ambientale) per conto di Ambiente Italia Srl, che ha ricevuto formale incarico dal monstrum SEI ; sì  proprio lei, la società titolare del progetto della fatidica ed avversata Centrale di Saline Joniche.  Progetto fortemente contrastato da Legambiente di cui sopraccitati Signori, sono dirigenti : Zambrini quale componente del Consiglio Nazionale e Donati del Direttivo Nazionale.  Quindi, non due personaggi di secondo piano, ma due esponenti di spicco che non potevano non sapere che l’associazione di cui sono dirigenti sta portando avanti una battaglia epica contro il carbone e contro l’utilizzo di questo elemento fossile per la produzione di energia elettrica.

Possiamo anche essere d’accordo sul fatto che : pecunia non olet  e che anche loro “tengono famiglia”, ma sarebbe stato opportuno che i due Mister Hyde non continuassero ad ostentare il loro essere ambientalisti duri e puri nella parte dei Dottor Jekyll del cigno nero, lavorando di giorno per un progetto e contribuendo di notte a tentare di distruggerlo. Non vogliamo entrare nel merito dell’etica professionale o della morale ma rimanendo nell’ambito del buon senso, la cosa non è affatto chiara ed anzi presenta moltissimi lati oscuri che andrebbero chiariti non solo dagli interessati ma soprattutto dalla stessa loro associazione di appartenenza .

Proseguiamo con la posizione pilatesca del Presidente Scopelliti e della maggioranza di centro destra che governa la Regione Calabria.  Chi ha avuto modo di assistere ai lavori del Consiglio Regionale del 23 luglio scorso, laddove non pienamente edotto da personali conoscenze dei consiglieri, avrebbe fatto fatica a distinguere la maggioranza dall’opposizione tanto era la convergenza d’intenti tra chi, come l’On.le Principe, attaccava con veemenza sulla contrarietà al progetto SEI e chi nella maggioranza, si allineava o ometteva di schierarsi con timore quasi reverenziale assimilando le fandonie dei vari relatori schierati per il NO alla centrale.  Tra i vari argomenti, il cavallo di battaglia dei fautori del NO, era il presunto e fatidico termine temporale del 2020 quando, a dir loro, ogni centrale a combustibile fossile, carbone compreso, dovrebbe essere  spenta e dismessa come se una falsità di così enorme spessore si sarebbe potuta tramutare in verità attraverso le dogmatiche asserzioni di qualche onorevole ignorante. L’epiteto utilizzato non intende in alcun modo offendere l’interessato o gli interessati, ma solo mettere a nudo la sua e la loro incommensurabile scarsa conoscenza delle leggi, dei regolamenti e delle direttive nazionali ed europee, che si unisce all’ignoranza, questa sì assai più grave, sulla composizione della fonte primaria che ogni secondo della nostra, e della loro, esistenza è in grado di produrre l’immensa quantità di energia ormai irrinunciabile per i ritmi imposti dalla vita moderna.

Orbene, riusciamo a cucinare, lavarci, vestirci, lavorare, produrre, divertirci, rinfrescarci, riscaldarci e così via, per circa l’80% grazie alle dannosissime centrali nucleari, alle pessime centrali a carbone, alle sospette centrali a gas e solo per circa il 20% , grazie alle fonti rinnovabili di cui vento e sole non arrivano al 7% dopo anni di costosi investimenti .

Ma la parte più assurda ed in qualche misura più ambigua l’ha recitata il Governatore Scopelliti, quando ha fatto riferimento ad Invitalia ed ai progetti alternativi per lo sviluppo del territorio dell’Area Grecanica che a suo dire dovrà seguire la vocazione agri-turistica dimenticando, che in particolare l’area dove dovrà sorgere la centrale, è da oltre 40 anni di natura industriale e per di più fortemente degradata, con altissima presenza di pericolosissimi agenti inquinanti.

Forse si illudeva che con la sua adesione al pensiero degli appartenenti al club degli onorevoli ignoranti, avrebbe potuto ricevere qualche benevola considerazione da certa opinione pubblica e perché no anche dalle opposizioni e dalle associazioni ambientaliste, entrambe piuttosto rumorose e capaci di scoprire nervi molto dolorosi che al momento contingente sarebbe stato più prudente evitare.

Purtroppo anche su questo punto si sbagliava e dopo pochi giorni, come se non bastassero le grane giudiziarie che incombono, i buchi nella sanità regionale da ripianare, il taglio dei Tribunali, e tutti gli altri problemi che un governatore è chiamato quotidianamente a risolvere, ecco che l’ingrata Legambiente, attraverso il rapporto della Goletta Verde, sferza l’ennesimo fendente all’ambiente calabrese dichiarando il suo mare fortemente inquinato.

Non entriamo nel merito delle modalità con cui sono stati prelevati i campioni né sul metodo con cui essi sono stati analizzati, ma appare piuttosto sospetto che ancora una volta uno studio di parte mette in discussione altre fonti regionali, come ad esempio l’ARPACAL, pronunciandosi in maniera clamorosamente difforme.

Se i dati forniti dalla Goletta Verde sono corretti, e quindi il mare calabrese è realmente inquinato, la magistratura dovrebbe avviare una seria indagine per verificare perché l’ARPACAL asserisce l’esatto contrario o, se così non fosse, allora ci troviamo di fronte ad un attacco politico che poco ha di scientifico e che il nostro “ingenuo” governatore non è riuscito a scongiurare neanche facendo ricorso alla capitolazione attuata con il suo intervento al Consiglio Regionale del 23 Luglio scorso quando, dimenticandosi totalmente della sua gente si è schierato apertamente con le opposizioni che quotidianamente ne chiedono la testa.

E’ dovuto addirittura intervenire il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, per asserire che il mare di Calabria è migliore di quello di Sardegna.

Caro Presidente, molti di noi ti abbiamo votato ed abbiamo creduto nel Tuo progetto e qualcuno ci ha messo anche la faccia, ed oggi ci troviamo a combattere non solo contro gli avversari di sempre, contro coloro che hanno contribuito pesantemente alla distruzione della Calabria, ma con molta amarezza e delusione dobbiamo tristemente constatare che anche il nostro Presidente è divenuto loro complice nell’affossare la Calabria negando aprioristicamente una importante opportunità di sviluppo come solo la realizzazione della Centrale di Saline può offrire in un momento di profonda crisi occupazionale, economica e sociale come l’attuale .

Concludiamo con i fatti e con le prove che hanno smascherato le menzogne e le mistificazioni di taluni ambientalisti d’assalto; concludiamo con la notizia della settimana, con cui i cittadini calabresi e di tutto il mondo hanno appreso che mentre in Calabria siamo impegnati in una guerra tra poveri, la Germania ha inaugurato la centrale termoelettrica più grande del mondo che guarda caso è alimentata dall’odiato carbone.

Scopriamo altresì che a spendere parole di elogio sulla grandiosa opera non sono i comitati pro centrale di Saline o i soliti “imprenditori senza scrupoli” come amano definirli gli ambientalisti di cui sopra, ma è il governatore socialdemocratico del Nordreno-Westfalia (Nrw), Hannelore Kraft, che dallo scorso maggio è alla guida di una coalizione rosso-verde (e non di centrodestra come quella calabrese) .

Ha testualmente affermato che :  “Si tratta di una giornata particolare non solo per la Rwe e per il Nrw, ma anche per l’intera Germania“, poiché la costruzione di questa nuova centrale, costituisce “…… il passo giusto al momento giusto ……“. Se mentre leggete queste parole crederete di sognare, non è così, siete perfettamente svegli e lucidi ed è tutto vero.

La grande Germania, quella che intende guidare l’Europa e bacchetta gli altri Stati membri, quella dell’economia che regge ed anzi avanza, mentre le altre, compresa quella di casa nostra è in piena recessione, cosa fa : inaugura e mette in esercizio la più grande centrale a carbone del mondo alla faccia degli onorevoli ignoranti nostrani che sfacciatamente e con l’arroganza propria di chi ritiene di essere potente, ma non lo è, proclamano la fine del combustibile fossile nel 2020.

A costoro non intendiamo rispondere con parole nostre ma attraverso quelle del sommo poeta : Or tu chi se’ che vo’ sedere a scranna per giudicar di lungi mille miglia co’ la veduta corta d’una spanna ?

Non abbiamo ancora dimenticato lo smacco politico ed economico delle famose ECO-BALLE che molti di noi ancora ricorderanno, quelle della monnezza di Napoli, che abbiamo ceduto, pagandole a caro prezzo, trasporto compreso, ai furbi tedeschi che le hanno utilizzate per produrre energia a spese nostre. Ci è rimasto nella mente l’ECO dei miliardi pagati ai tedeschi e gettati al vento e degli altri ancora che avremmo potuto risparmiare producendo noi stessi l’energia; al contempo ancora echeggiano le BALLE degli ambientalisti e dei loro soliti alleati politici che con la stessa ignoranza dei nostri arringavano le piazze con le medesime menzogne e con le stesse tecniche mistificatrici della realtà che oggi utilizzano per affossare il Progetto della Centrale di Saline.

Cari signori politici, vogliamo solo rammentarvi che siete pagati con le tasse prodotte dal sudore del popolo calabrese e vi invitiamo a studiare prima di affermare castronate senza fondamento scientifico.

Vi avvertiamo che, stanchi dei vostri giochetti di palazzo e delle vostre indecisioni, iniziamo ad arrabbiarci ed a perdere la pazienza. La stiamo perdendo non solo per il danno che state facendo con il vostro ostruzionismo ad un progetto che altri hanno già realizzato senza battere ciglio e con grande orgoglio ma anche per la storia infinita della Salerno – Reggio Calabria la cui conclusione dei lavori slitta di anno in anno, per le cazzate che ci avete propinato sulla SS 106 Jonica, causa di mortalità al pari di una guerra, delle fesserie che ci avete raccontato sulla fantomatica metropolitana di superficie Melito – Rosarno, e perché no, anche per l’ambiente degradato della nostra regione che finché non sarà ufficialmente smentito il rapporto di Legambiente tale resterà agli occhi dell’opinione pubblica che ben si guarderà dal venire in vacanza in Calabria.

E’ forse con queste credenziali che volete rilanciare il turismo calabrese ?

Credete che persa l’occasione della centrale di Saline altri investitori seri vorranno impiegare il loro denaro nel nostro comprensorio ?

Noi siamo convinti che se perderemo questa occasione non ve ne saranno altre e con buona pace del futuro dei nostri figli saremo costretti ad andarcene altrove; magari proprio in Germania dove le centrali a carbone non sono un tabù, nella sola città di Colonia ne sono in esercizio per 4.000 MWe, che equivalgono a 4 centrali come quella di Saline e dove stanno per esserne costruite molte altre alla faccia della Calabria dove però è pur vero che : SI CAMPA D’ARIA !!!!

                                                                                                                      Co.Re.Svi.T.

Il Presidente

Avv. Giancarlo LIBERATI

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Author: Cristina

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