Circolo NCD, Siclari: “Dimissioni e scioglimento del Circolo”

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La nostra città sta per chiudere una esperienza amministrativa che ha mostrato tutte le sue falle nell’esercizio di un espediente giuridico amministrativo che lasciando la cittadinanza priva delle proprie prerogative, ha messo in atto l’ennesima delegittimazione della politica e del suo ruolo precipuo.

L’arte del governo sottratta ad una popolazione ritenuta ingiustamente inidonea ad autogestirsi, deve essere finalmente restituita alle legittime anse dettate dalla Costituzione. Nei decenni l’accezione nobile del termine “politica” è stata svuotata di contenuti, continuamente sottoposta ad attacchi spesso giustificati ed autorevoli, ma altrettanto spesso anche indiscriminati e privi di un reali supporti a sostegno.

Gli attacchi sommari fomentano una popolazione già provata da una crisi che non è soltanto economica, ma è crisi di idee, di valori…. e di speranze per il futuro. Il qualunquismo si nutre di questo sentimento di sfiducia e rabbia e certamente spetta alla politica fornire risposte convincenti alle aspettative della gente, riappropriandosi del proprio ruolo orientato ad impegno civico, passione per le idee e per la loro affermazione, volontà di costruire un modello di società attraverso i valori cui si ispira e per la realizzazione degli stessi.

La destra reggina crede nei suoi valori storici e affonda le radici in un profondo terreno, ricco di humus valoriale, in contrapposizione a prospettive di deriva nichilista, che scaturiscono da un relativismo anti – identitario.

Albert Camus scriveva che <>.

Homo homini deus. Al posto di Dio assurge la deificazione dell’umano.

Il primato di una razionalità strumentale, il prevalere della “tecnocrazia”, nella fede cieca ed esclusiva che la risoluzione della crisi economica dipenda soltanto dall’aggiustamento di conti nella ragioneria.

E sulla Destra grava in questo particolare momento storico un obbligo che più che morale definirei ideale, che deve indurci a riscoprire il senso della sfida per la riedificazione di quei pilastri che seppure erosi dal tempo e dalle aggressioni subite, sono ancora dentro di noi, esistono ancora in un angolo del nostro io.

Tuttavia, per consentire che siffatto compito sia condotto sui binari dell’univocità e della coerenza, vanno scartati e messi all’angolo gli equivoci e la promiscuità con chi non annovera tra i cardini fondamentali la tutela dei valori e dei principi in cui ci riconosciamo, indugiando, viceversa, in atteggiamenti di ambiguità verso concezioni alternative di famiglia o nel riconoscimento di falsi diritti dietro ai quali si malcelano prevaricazioni ed abusi.

Le recenti aperture, manifestanti l’intenzione di non volere circoscrivere l’esperienza nazionale ad un unicum occasionale, dettato da esigenze incalzanti e precipue a giustificazione, mi costringono a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente del Circolo NCD Rhegium e, unitamente al mio caro amico Fabrizio Condemi, a disporne lo scioglimento.

Riconosciamo, tuttavia, ancora alla Destra reggina, condotta in questa prossima esperienza elettorale dal Dott. Lucio Dattola, quella forza attiva e propulsiva, orientata alla ricerca ed alla realizzazione dei valori storici ed alla loro estrinsecazione concreta sul territorio cittadino, mettendo a disposizione le risorse umane ed intellettuali facenti capo al disciolto circolo, in particolare, in seno a quelle liste che rappresentano la componente movimentista, determinante per le recenti vissute stagioni di sviluppo della città e che manifestano espressione viva di programmi, la cui attuazione significa realizzazione dei suddetti imprescindibili valori.

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Author: Francesco

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