Centrale a carbone, SEI: “I tentativi di delegittimazione del progetto SEI danneggiano prima di tutto il territorio”

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Alla luce di quanto apparso in questi giorni sulla stampa, la Società ribadisce di essere assolutamente convinta del livello d’eccellenza della propria iniziativa e si opporrà in ogni sede per difendere il proprio Progetto contro qualsiasi forma di strumentalizzazione e/o tentativo di delegittimazione, così come avvenuto dalla data di emissione del Decreto VIA. Tale risultato rappresenta un traguardo di assoluto rilievo e per nulla scontato, raggiunto dopo circa 4 anni di rigoroso iter autorizzativo che, solo per il fatto di essersi concluso positivamente (confermando quanto dichiarato sin dal primo giorno), si sta cercando in ogni modo di delegittimare e sminuire.

Nonostante le diverse richieste fino ad oggi inviate ai vari Enti, non si è mai riusciti a presentare il Progetto in modo serio e completo come invece dovrebbe meritare il più grosso investimento privato del Sud d’Italia degli ultimi 40 anni. Non solo: abbiamo assistito ad una gogna mediatica e pressioni più o meno velate esercitate sempre contro chi, in questi anni, ha tentato timidamente di capire quali opportunità possa offrire un investimento superiore a 1,5 miliardi di Euro, costituito completamente da capitali privati.

La mozione votata all’unanimità dal primo Consiglio Regionale nel lontano 2007 portava tra le ragioni addotte contro la Centrale l’affermazione che “questo tipo di centrali producono emissioni di anidride carbonica, considerato il più micidiale e pericoloso gas serra esistente che avrebbe degli effetti devastanti sulla popolazione e sull’intera economia della zona di Saline Joniche”: nulla di più falso a conferma che spaventare è molto più facile che cercare di fare vera informazione.

Emblematico anche quanto occorso nella seduta del Consiglio Regionale dello scorso luglio, dove si è arrivati testualmente a dire che “I tedeschi hanno già da tempo puntato su due parametri portanti: l’innovazione tecnologica è applicata in tutti i settori e hanno puntato in maniera fortissima sull’energia, sulle politiche di energie alternative, perché hanno puntato esclusivamente su quella green economy che sembrerebbe dare effetti positivi al Paese. Bene, è ovvio che se i tedeschi intelligentemente, coscienziosamente hanno puntato su altre forme di aumento del PIL utilizzando le energie pulite è ovvio che in Calabria noi siamo fuori” Bene, la realtà dei fatti? Pochi giorni fa si è letto sui giornali dell’inaugurazione della Centrale di Colonia e non è la sola: in Germania sono attualmente in costruzione 11.000 MWe di centrali a carbone (circa 8 impianti come quello di Saline) ed altri 11.000 MWe sono in iter autorizzativo. Si tratta solo di alcuni esempi delle falsità e luoghi comuni alimentati ad arte per delegittimare il Progetto: sarebbe sufficiente collegarsi al sito www.progettosei.it per approfondire in modo serio, con fonti ed esperti autorevoli ed imparziali, le numerose tematiche legate alla Centrale di Saline.

Vorremmo poi ricordare i diversi progetti alternativi apparsi dal nulla e nel nulla tornati in tutti questi anni, come lo stabilimento di produzione di pannelli fotovoltaici o il concorso d’idee promosso dalla vecchia giunta provinciale sull’area della Centrale che è un terreno di proprietà……privata!

Tutte circostanze che lasciano il serio dubbio che, alla fine, l’unico vero obiettivo sia quello di lasciare l’area dell’ex-Liquichimica così com’è, occasione perenne per chiedere fondi pubblici per progetti che, senza una solida ragione economica, mai potranno dare un concreto rilancio alla realtà economica del territorio.

La Società vuole infine concludere ringraziando tutti coloro che, vera espressione del territorio, fino ad oggi hanno creduto nell’iniziativa, sostenendola nonostante il clima ostile e intimidatorio che spesso si sono trovati a fronteggiare.

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Author: Cristina

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