Vibo Valentia, replica del PdCI a Franco Bevilacqua

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“Buttiamoci alle spalle anche l’olocausto”: queste non sono parole nostre, dei comunisti, ma dall’illustre senatore Vibonese, Franco Bevilacqua. Ci chiediamo a questo punto, avrebbe il coraggio di ripetere queste parole davanti ai familiari delle vittime dell’olocausto? Sarebbe capace di tanta meschinità?

il berlusconismo non tradisce! Anche oggi abbiamo avuto prova che ormai in Italia tutto gira al contrario. Leggendo infatti la replica del senatore Franco Bevilacqua, alle ripetute critiche giustamente ricevute in questi giorni, rimaniamo sbigottiti. E’ veramente interessante vedere come il sen. Bevilacqua riesca ad usare le accuse, da noi rivoltegli e che ha definito come “attacchi strumentali”, per usare lui un vero attacco strumentale oltre che un vano tentativo di vittimismo.

Alla prima domanda nell’intervista ha dichiarato di non essere mai distratto quando firma un ddl. Noi sottolineiamo che non lo è nemmeno quando vota in senato, è così attento che vota addirittura due volte. Un vero pianista (come si vede in foto). Ma la melodia che ora sta componendo ha per noi un suono veramente sgradevole. Per un usare un eufemismo.

In questa Italia in mano al Pdl apprendiamo che per “pacificare” bisogna legalizzare la ricostituzione del partito fascista, che il termine” intellettuale” può essere usato per offendere, ghettizzare o screditare il parere di una persona e che in un certo senso i comunisti e i fascisti sono la stessa cosa. Ma tutto questo secondo chi? Chi è che ha dettato questi nuovi termine di paragone e di punti di vista?

È vero, sono passati 63 anni dalla caduta del fascismo, ma se è vero che non c’è più il pericolo del fenomeno fascista come si spiega, il caro senatore Bevilacqua, le tante scritte che si leggono sui muri che inneggiano al duce ed al fascismo? Cosa significano i tanti calendari venduti nelle edicole con il brutto muso del duce in primo piano? E soprattutto come si può spiegare il fatto che a distanza di tutti questi anni, il testo del manifesto degli intellettuali fascisti di Giovanni Gentile, ricompare copiato interamente nel manifesto programmatico del gruppo dei responsabili? Non le sembra abbastanza grave? Non le sembra che anziché scomparire il fantasma del fascismo sia tornato a fare le sue apparizioni?

Sen. Bevilacqua noi proprio non capiamo come si possa passare sopra il ventennio, rovina di questo paese, semplicemente cancellando una norma costituzionale che vieta la riorganizzazione di quello che fu il partito protagonista (che manganellò le comparse) del periodo più buio della nostra storia.

Forse lei non lo sa, ma alcuni mesi fa a Catanzaro un giovane comunista è stato accoltellato da dei ragazzi che si definiscono “fascisti”, e ancora non dimentichiamo che sempre a Catanzaro qualche anno fa il 25 aprile alcuni ragazzi furono aggrediti mentre festeggiavano il giorno della liberazione da degli squadroni fascisti. Inoltre dovrebbe sapere che a Vibo Valentia nel periodo natalizio passato sono stati attaccati, negli spazi comunali, dei manifesti con la croce celtica.

Sul fatto poi di intendere “intellettuale” come quasi fosse un insulto riassume bene il momento politico è sociale che stiamo vivendo in Italia grazie al Pdl ed e soprattutto al “Berlusconismo”. Mentalità questa del Berlusconismo, che tende a colpevolizzare la persona colta, solo per il fatto che appunto abbia studiato e che le piaccia apprendere. Tutto questo è confermato dalle azioni di questo governo che distribuisce incarichi a chi si distingue, anziché per le sua capacità culturali, per la propria capacità di apparire in tv e di fare scandalo! Il professore Beneduci, quello che lei si è limitato a definire intellettuale, l’ha redarguita per aver letto pochi libri sul meridionalismo, noi ci teniamo a specificare che il ddl del quale è firmatario denota che lei di libri non ne ha letti nemmeno sui crimini del nazi-fascismo!

Dal settembre 2001 fino all’aprile del 2006 ha ricoperto l’incarico di membro della commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani e ora presenta un ddl per abrogare il principio transitorio che vieta la riorganizzazione del partito che più di tutti ha negato proprio quei diritti?

Noi continuiamo ad insistere, possibile che in questi mesi, mentre l’amministrazione D’Agostino insulta i cittadini con il suo modo d’amministrare (o di non amministrare per meglio dire) lei non ha trovato di meglio da fare che proporre questo decreto aberrante? Poteva magari, per una volta, fare l’interesse della città che rappresenta e fare quindi un’interrogazione parlamentare su uno dei tanti problemi che affliggono la nostra città. Il caos “acqua” le dice niente? La spazzatura che invade le strade di Vibo le ricorda qualcosa? E il forte dissesto idrogeologico? Senatore lei è sicuro di abitare ancora nella città di Vibo o ha spostato la sua residenza a Roma? Sappiamo infatti che al parlamento ci sta dal lontano 1994, in tutti questi anni si può davvero dire che lei abbia fatto qualcosa per il territorio che rappresenta?

Nell’intervista rilasciata al quotidiano si è vantato tanto dei meriti riguardo all’istituzione del liceo musicale a Vibo, ma vorremmo farle notare che ora quel liceo, come tutti quelli presenti in Italia e come tutti gli atenei, subirà dei folli tagli grazie al tanto “amato” ddl Gelmini, presentato dal suo partito e votato anche da lei. È veramente sicuro e ci conferma che lei non si distrae mai quando vota?

Se ritiene, come ha dichiarato, che il fascismo sia tramontato, c’era proprio bisogno di questo colpo di defibrillatore?

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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