Paleariza 2014, uno stand e tanti libri per riscoprire l’area grecofona

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Si è conclusa lo scorso 20 agosto la 17esima edizione di Paleariza, il Festival musicale che accoglie nella Calabria greca gli artisti e le melodie più suggestive provenienti da ogni parte del mondo.

Come ogni anno, sono stati protagonisti la buona musica e gli strumenti della tradizione musicale calabrese. Novità dell’edizione 2014, poi, è stato lo stand che raccoglieva la letteratura degli ultimi anni sul territorio, gli usi, le tradizioni, i culti, i miti, la musica e la lingua dell’area grecanica e dei Greci di Calabria.

Grazie alla collaborazione delle case editrici calabresi, nostre partner, abbiamo potuto offrire ai tanti appassionati testi e spunti di riflessione sulla storia della nostra terra e in particolare sull’area ellenofona, che si sviluppa a partire dalla vallata dell’Amendolea e include alcuni dei borghi più belli della Calabria e d’Italia: Bova, Bagaladi, Bova Marina, Brancaleone, Condofuri, Pentedattilo, Palizzi, Roghudi, San Lorenzo, Staiti.

Con una proposta di 70 titoli, la collaborazione di 5 case editrici (Rubbettino Editore, Laruffa Editore, Kaleidon Editrice, Franco Pancallo Editore, Iiriti Editore) e la vendita di circa 150 libri, lo stand ha riscosso un grande successo. Le domande e la curiosità delle migliaia di visitatori che hanno affollato Paleariza sono state la prova di quanto ancora la cultura abbia un peso. Domande attente, in cerca di particolari. Libri sfogliati con scrupolosa attenzione e acquistati per essere donati, sì, perché nonostante tutto i libri rimangono i regali più apprezzati.

Sempre grazie alla collaborazione delle case editrici che hanno sostenuto il nostro progetto, una copia di ciascun libro esposto nelle serate di Paleariza potrà essere consultata presso la Biblioteca del Centro Giovanile “V. Rempicci”di Condofuri.
Se è vero che, come recita lo slogan di Paleariza 2014, “Chi cammina per la sua strada non cade mai”, condividiamo il pensiero di un visitatore: “Chi legge non inciampa mai”.

Antonina Francesca Spanò

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