Giordano su centrale a carbone Saline Joniche

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Giuseppe-Giordano
Giuseppe-Giordano

Registro favorevolmente la risposta data dal governo regionale alla mia interrogazione nella seduta consiliare e riguardante l’impugnazione del decreto Ministro dell’Ambiente  n. 115 del 5 aprile 2013 che fa seguito ad una precedente impugnazione, da parte della stessa regione, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2012, con il quale è stata decretata la compatibilità ambientale e l’autorizzazione al successivo esercizio relativamente al progetto proposto dalla società S.E.I. S.p.A., concernente la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a carbone da ubicarsi nella località Saline Ioniche.

 Il consigliere regionale Giuseppe Giordano evidenzia come sull’iter autorizzativo sia intervenuto un nuovo decreto ministeriale ,che sui rilievi formulati dalla Corte dei Conti sul precedente decreto, aggira l’ostacolo rappresentato dalla sospensione della procedura di registrazione del DPCM. Tale decreto, sottolinea Giordano, necessita di un ulteriore atto di impugnazione attraverso la formulazione di motivi aggiunti, atteso che l’omessa impugnazione determinerebbe l’improcedibilità per carenza di interesse del ricorso principale già presentato e più specificatamente rileverebbe l’atto successivo non oggetto di impugnazione.

Sull’allarme lanciato da diverse associazione ambientaliste, rileva l’esponente regionale, e stante i tempi ristretti per la relativa impugnazione, ho approntato con urgenza l’interrogazione poi discussa nell’assise regionale. Ritengo, specifica il consigliere regionale, che la mia interrogazione sia servita a sollecitare l’iter regionale essendo emerso, dalla risposta data dall’Assessore Stasi, che  il ricorso non è stato ancora depositato ma la Giunta regionale ha già dato mandato alla Avvocatura regionale per gli atti di sua competenza.

 E’ indubbio, conclude il consigliere regionale, che a fronte di una forte azione da parte della SEI che non intende desistere ponendosi  contro gli interessi di una intera area, bisogna contrapporre una forte azione sociale e istituzionale per bloccare un’opera che rischia di provocare danni ambientali, sanitari ed economici. Non posso non rimarcare,infine, il silenzio sulla questione da parte del governo nazionale del quale fanno parte forze contrarie alla centrale a carbone ma che inspiegabilmente rimangono passive e disinteressate a bloccare un iter avviato dal governo dei tecnici.

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Author: Cristina

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