Esplorando il Castello Normanno a San Giorgio Morgeto

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San Giorgio Morgeto è un paesino di circa tremila abitanti posto ai limiti della Piana di Gioia Tauro e segna l’ingresso al Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Percorrendo la Strada Provinciale 4 si può apprezzare il singolare e caratteristico scorcio offerto dal tessuto urbano moderno inerpicato sul fianco di una montagna.

San Giorgio Morgeto, il Castello Normanno

Il visitatore ha l’impressione che le case, gli edifici e le chiese siano aggrappate alla nuda roccia. E che chinino il capo alla più antica e nobile delle strutture: il Castello Normanno.

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L’edificio storico è oggetto di continui lavori di manutenzione che tengono il sito pulito dalle erbacce e fruibile in qualsiasi giorno dell’anno.

Il sistema di illuminazione è studiato per esaltare la solennità della struttura. Una serie di fari proiettano fasci di luce dal basso verso l’alto e fanno risaltare il Castello al pari del pezzo pregiato nella teca principale di un grande museo.

L’effetto visivo è ancora più pregevole di notte. Da grande distanza, quando le luci del centro urbano moderno e il sistema di illuminazione del Castello lo staccano dallo sfondo neutro costituito dall’oscurità della montagna e della zona rurale tutt’attorno.

Le vicende storiche legate al Castello sono assi remote. Prendono il via in epoca bizantina (IX-X secolo) quando l’area dove oggi sorge l’edificio fu occupata da una fortificazione funzionale al controllo del territorio destabilizzato dalle continue incursioni dei saraceni.

Il Castello domina l’intera Piana di Gioia Tauro

Il sito scelto per edificare la struttura ha un rilevante potenziale strategico. Dalla sua assise il Castello domina l’intera Piana di Gioia Tauro fino a Capo Vaticano.

Fra gli altri presidi sorti sul territorio in epoca bizantina, va menzionato il sito di Altanum, ricadente sempre all’interno del comune di San Giorgio Morgeto, ma in pieno Aspromonte.

Grazie a un esperto del territorio (Salvatore Fida, membro del “Gruppo Archeologico Altano” con sede a Polistena, RC) lo abbiamo visitato sul finire dell’estate scorsa. Sebbene il sito sia particolarmente importante, lo stato della vegetazione, però, non consente oggi una lettura ottimale delle evidenze archeologiche e nemmeno la realizzazione di un contributo video soddisfacente.

La storia

In epoca normanna (XI secolo), con Ruggero I D’Altavilla, il Castello fu ricostruito e ampliato e nel corso dei secoli. La struttura subì molti rifacimenti per adeguarsi alle nuove macchine belliche. Gli interventi più consistenti si datano nel XIV secolo ad opera dei Caracciolo, nel XV secolo con i Curreale da Sorrento e infine nel XVI con il feudo dei Marchesi Milano.

Nel corso del XVI secolo il Castello fu abbandonato e il successivo terremoto del 1783 lo ridusse in stato di rudere.
Il visitatore che si reca oggi al Castello Normanno può apprezzare in alzato la sola Torre Mastio: un corpo quadrangolare a due livelli coperti con volte a botte.

San Giorgio Morgeto: ecco il castello

L’accesso all’interno è oggi ricavato in una apertura nella parte posteriore della torre. Si raggiunge da qui un ambiente quadrangolare in cui si aprono due finestroni ad arco da un lato, due feritoie ad ogiva laterali e una finestra ad arco dall’altro.

Dall’interno si apprezza con maggiore dettaglio il particolare del soffitto a botte. Attraverso una scalinata esterna si può raggiungere la cima della torre, fino alla caratteristica merlatura, e godere di un punto panoramico davvero esaltante.

Dall’alto della Torre Mastio si possono apprezzare i lacerti murari che si diramano tutt’attorno e che lasciano intuire la complessa articolazione originaria. È ancora possibile leggere i resti di una torre circolare e delle mura.

La cisterna, posta a un livello inferiore rispetto alla Torre Mastio, è stata destinata a sala conferenze grazie ai lavori di valorizzazione. In tal modo l’edificio storico è vissuto e coinvolto nelle attività dalla comunità moderna.

Il legame fra il Castello e gli abitanti di San Giorgio Morgeto è forte e si rinnova, nell’ultimo decennio, puntualmente ogni estate.

L’associazione “Nuovo Mondo” organizza una festa medievale durante la quale si può visitare il borgo moderno e il Castello animati da attori in costume intenti a riprodurre gli antichi mestieri e le vecchie usanze.

Sbandieratori, falconieri, artigiani e cavalieri rinsaldano il legame con un passato glorioso che ha lasciato vestigia imponenti e affascinanti.

Articolo a cura di Giovanni Speranza

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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