DOP per il pecorino crotonese: un riconoscimento a tutta la Calabria

Questo post é stato letto 48880 volte!

Il pecorino crotonese ha ottenuto dalla Commissione europea la Denominazione di origine protetta (Dop). Il documento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue e rappresenta un importante traguardo raggiunto dal Consorzio di tutela della Dop Pecorino crotonese e Ricotta affumicata crotonese e degli allevatori e caseari associati.

Lo afferma il presidente del consorzio Francesco Scarpino che in una nota stampa, oltre ad annunciare la bella notizia, sottolinea il lavoro svolto dal Consorzio insieme alla Regione Calabria.

La Dop associa il nome di un territorio ad un suo prodotto tipico e prevede la tutela giuridica internazionale da parte dell’Unione europea, contro le imitazioni e contraffazioni. La zona di provenienza del latte di produzione e di stagionatura del formaggio pecorino crotonese comprende: l’intero territorio della provincia di Crotone, il territorio di dodici Comuni della provincia di Catanzaro: Andali, Belcastro, Botricello, Cerva, Cropani, Marcedusa, Petronà, Sellia, Sersale, Simeri Crichi, Soveria Simeri e Zagarise; il territorio di tredici Comuni della provincia di Cosenza: Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Cropalati, Crosia, Mandatoricco, Paludi, Pietrapaola, San Giovanni in Fiore, Scala Coeli, Terravecchia.

«Con questo riconoscimento – riferisce Scarpino – il comparto lattiero-caseario calabrese ha un nuovo importante punto di forza, che gli operatori della filiera possono sfruttare per migliorare l’economicità della propria attività». «Ciò – aggiunge Scarpino – sarà possibile se gli operatori sapranno riconoscere nella Dop un patrimonio collettivo da valorizzare nonché un’occasione per cooperare fattivamente e creare così un circolo virtuoso.

Migliore sarà l’immagine del territorio, maggiore sarà la qualità del prodotto che il consumatore riconoscerà alla Dop Pecorino crotonese». Per Scarpino la competizione fra prodotti tipici sul mercato è anche competizione fra territori. Per questo motivo gli operatori del settore primario agricoltori, allevatori, trasformatori e commercianti dovranno considerarsi come azionisti del territorio, attenti a mantenere i caratteri di tipicità ed originalità, poiché ciò ha un effetto diretto sul valore della produzione.

Questo post é stato letto 48880 volte!

Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *