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di Giuseppe Condello
La passione arde nel cantiere d’amore e delle stelle accese.
Tu fai dei ricordi d’argentino carattere la forza di un destino superiore e di una festa continua oltre le tristezze, tu senti la luce degli amanti che scardinano le rituali quotidianità, tu infiammi perché della tua fiamma si possa vivere e non sopravvivere; ed è per tutto questo ed altro che si può essere fedeli alla tua infedeltà.
La passione è di luna ed è di sole, è dell’antico e del moderno, è di riflessione e di mondanità, ma non perde, chiara e oscura com’è, la complicatezza e la sua innatezza.
Tu allora fatti musica che il poeta non ti abbandona, tu non farti prezzo ma fatti apprezzare, tu erigi il tuo albero, che no, il poeta non ti abbandona. La passione è in te, e in noi, e la proclamiamo alta nei gigli e oltre i gigli e nella rosa compiuta.
Noi qui, ardimento e clandestino sogno, clandestino schianto di desiderio sui tetti del mondo proclamiamo, sì proclamiamo, non la misura ma l’infinito della passione.
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