Molti calabresi in visita alla Reggia di Venaria per la mostra “Leonardo. Il genio, il mito”

Eraclito e Democrito

Questo post é stato letto 40910 volte!

Eraclito e Democrito
Eraclito e Democrito

Prima ancora di essere inaugurata, le prenotazioni erano già giunte a più di venticinque mila per visitare la mostra di “Leonardo. Il genio, il mito”. Sicuramente, tra le innumerevoli richieste, giunte da tutto il mondo, ci saranno molti calabresi che hanno previsto una visita alla  Reggia di Venaria.  Proprio nelle Scuderie Juvarriane della Reggia, dal 17 novembre fino al 29 gennaio 2012, le opere del grande genio italiano di tutti i tempi, saranno a disposizione del pubblico. Nel percorso iniziale si potrà finalmente ammirare l’Autoritratto di Leonardo da Vinci, che è stato custodito nei caveau della Biblioteca Reale di Torino.

I visitatori saranno guidati dal volto di Leonardo proiettato a grandi immagini sulle pareti della Galleria, per iniziare il meraviglioso percorso della mostra mondiale.

“Esplorando il volto di Leonardo” di Piero Angela, invita ad una lunga sosta per seguire l’interessante video di circa sessanta minuti, dedicata all’esplorazione dell’autoritratto di Leonardo per scoprire come poteva essere il suo volto da giovane. L’idea è di tentare di ringiovanire il volto, partendo dagli elementi principali dei tratti come: gli occhi, le sopracciglia, il naso, la bocca le guance e la fronte. Sono stati utilizzate le tecniche di ringiovanimento adottati dai R.I.S.  con il supporto di un chirurgo estetico. Piero Angela insieme al grafico Giovanni Stillitano, hanno applicato al volto di Leonardo le stesse tecniche usate nel ringiovanimento dei visi. Il percorso continua in  una camera oscura che ospita,  tra altre opere importanti, il “Ritratto di fanciulla”, presunto studio per il volto dell’angelo della “Vergine delle Rocce” che Bernard Berenson ha definito come “iI più bel disegno del mondo”. Alcune opere esposte provengono da Windsor e dalle gallerie dell’Accademia di Venezia e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

L’itinerario continua e presenta, l’opera grafica del Maestro attraverso vari temi: l’anatomia umana, il volto, lo studio dei cavalli, le macchine da guerra. Un percorso ricco di sorprese il Genio e  i disegni degli allievi regala la biografia di Leonardo scritta in latino attorno al 1520 ma pubblicata nel 1796. Paolo Giovio,  ricorda che il Maestro “ Morì in Francia a sessantasette anni, dolendosi  che tra i giovani che affollavano la sua bottega, non vi fosse nessun discepolo di gran fama”.  Bottega di Verrocchio (Firenze 1437 – Venezia 1488) Testa di giovane: Studio di angelo per il “Battesimo di Cristo” del Verrocchio.

Si prosegue con “Il volto di Leonardo nelle testimonianze letterarie e figurative tra realtà e mito”.  Le più antiche testimonianze letterarie ci tramandano Leonardo quale uomo affabile, brillante, generoso e dal volto straordinariamente bello (Paolo Giovio). Il dipinto di Giovan Ambrosio Figino, (Milano 1553-1608),  esposto per la prima volta al pubblico, raffigura Eraclito e Democrito, 1570 circa, olio su tavola di quercia o noce. Collezione privata. Giovanni Domenico Campiglia (Lucca 1692-ROMA 1768) “Ritratto di Leonardo”  del 1754 acquaforte Museo Fiorentino.

Incredibilmente  bella  la sezione “Il mito di Leonardo nell’arte contemporanea” che  si apre  con  l’Uomo Vitruviano” proposto da Mario Ceroli e con il celebre omaggio di Marcel Duchamp della Gioconda con i baffi; “l’envers dela peinture”, seguono  molte opere sul  tema dell’Ultima Cena con la ripresa dovuta ad Andy Warhol, ma anche di tanti altri protagonisti dell’arte del 900  come  Spoerri, Nitsch, Recalcati, fino a David LaChapelle con “Last Supper” e al suo emulo Stefano Cantaroni.

Il percorso della mostra si chiude con un’enorme proiezione digitale, sulla parete della Galleria dell’Ultima Cena di Leonardo. Questo spazio multimediale,   consente al visitatore di analizzare nel dettaglio, i particolari delle fisionomie e delle espressioni del capolavoro del Maestro.

Abbinata alla mostra di  Leonardo. Il genio, il mito  è presente anche la mostra  “L’Oro Invisibile”, curata dallo scrittore Arnaldo Colasanti e realizzata da Giulio Manfredi, creativo e designer di fama internazionale. Giulio Manfredi attraverso le 12+1 sculture in pietre preziose dedicate al Cenacolo di Leonardo, cerca di svelare e rappresentare il carisma  spirituale di ciascuno dei dodici apostoli, i segreti dell’opera leonardesca. I gioielli, nati presso l’Atelier Manfredi a Milano, sono esposti in un’installazione scenografica che riprende i colori, il movimento, la composizione dell’Ultima Cena.

La visita preventiva delle istituzioni e della stampa, ha regalato un finale legato al buongusto e alla bontà con il catering di HB La Bettola e il Main partner Lavazza.

L’organizzazione dell’evento rappresenta il culmine delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, che hanno avuto il loro cuore a Torino e in Piemonte con Esperienza Italia con  il più grande protagonista. Leonardo.

Adriana Cesarò

Questo post é stato letto 40910 volte!

Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *