“Lo sterco delle Gru” di Giorgio Gatto Costantino

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LO STERCO DELLE GRU

di Marina Crisafi

Dopo Nemesis, fantasy-noir sulla maledizione degli Ebrei espulsi dalla Reggio medievale, Giorgio Gatto Costantino fa il bis con un romanzo attualissimo e graffiante ambientato sempre sulla sponda reggina dello Stretto: “Lo sterco delle gru”, Laruffa Editore anno 2005. A dare da fare all’integerrimo tenente dei carabinieri Ulisse Da Silva, in un’indagine senza esclusione di colpi, sarà stavolta lo smaltimento di rifiuti tossici nelle acque antistanti Calamizzi. Omicidi, intrighi, sordidi legami tra mafia e politica faranno da sfondo ad un’avventura sospesa tra mito e realtà. I traffici sporchi della ‘ndrangheta, infatti, questa volta hanno scosso lo spirito del grande vate, Ibico, sepolto, secondo la leggenda, proprio dove sorgeva l’antico acroterio di Calamizzi, sprofondato in mare nel ‘500 per la mano infausta della natura e dell’uomo.

«La storia – però – non scompare senza lasciare tracce». Difatti, invocate dal sommo vate disturbato nel suo sonno eterno, risorgono dal mare le gru vendicatrici per fermare nuovamente i ladroni, contribuendo alla felice conclusione del caso. Ma i protagonisti dell’ultima fatica di Gatto Costantino sono ancora una volta la città e i Reggini.

Il romanzo è un richiamo alla responsabilità dei cittadini, per «non dimenticare i sacrifici di chi ci ha preceduto e che ci hanno consentito di essere qui oggi – perché scrive l’autore – essere Reggini vuol dire essere all’altezza di questa storia. L’invito al recupero della memoria storica, all’unione delle forze per estirpare tutti insieme il cancro che divora la città «nell’anima prima che nel corpo», è il vero messaggio di fondo del libro.

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Author: Consuelo

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