Crotone, scoperta truffa ai danni del bilancio comunitario

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Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone, in esecuzione di un provvedimento di  sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini preliminari presso il   Tribunale di Crotone, Dottor Michele Ciociola, ha sequestrato disponibilità bancarie, beni mobili ed  immobili fino a  concorrenza dell’importo di € 391.000 nei confronti del legale rappresentante di una società di capitali operante nel settore delle costruzioni.

Il decreto costituisce l’atto conclusivo dell’indagine che le Fiamme Gialle crotonesi  hanno condotto in  esito ad un controllo amministrativo eseguito dai finanzieri pitagorici in materia di tutela della spesa pubblica.

Nello specifico, la Guardia di Finanza ha inteso monitorare l’iter relativo all’impiego di risorse  comunitarie,  erogate attraverso la Regione Calabria, destinate  ad  incentivare  le  imprese  per  l’incremento  occupazionale e la formazione in azienda di dipendenti neo-assunti, tratti da particolari categorie di lavoratori  svantaggiati (disoccupati  di  lunga  data,  donne,  diversamente  abili, altri soggetti disagiati).

La specifica norma agevolativa prevedeva, oltre  alla regolare assunzione dei neo dipendenti,  anche il  rispetto di ulteriori requisiti, quali l’impegno a mantenere impiegati i neo assunti per almeno un triennio e la previsione di una attività  di formazione dedicata.

Tra i destinatari di finanziamenti della specie, è stata individuata una società operante nel settore delle costruzioni, beneficiaria di un contributo di € 345.000 per le spese relative ai costi salariali ed € 46.000  per  quelle  inerenti  i  corsi  di formazione.

Gli  accertamenti  eseguiti dal  Nucleo Pt di Crotone, resi oltremodo difficoltosi dalla difficoltà nell’acquisizione della documentazione contabile che non è stata esibita dall’amministratore  della società, hanno  evidenziato  la  sussistenza  di numerose irregolarità.

In particolare, si è appurato che l’impresa ha licenziato i propri dipendenti prima del  termine  previsto  dei  trentasei  mesi,  senza  provvedere  ad  effettuare nuove assunzioni che, rendendo costante  il  livello  occupazionale,  avrebbero  potuto consentire  il mantenimento dei requisiti indispensabili  per   fruire delle agevolazioni.

Inoltre,  molti  dei  lavoratori  assunti  in  realtà  provenivano  da  altre  aziende che avevano a loro volta  già beneficiato  di  analogo  finanziamento  e,  pertanto,  non  potevano  essere  considerati  “nuovi  occupati  appartenenti  alla  categoria  dei disoccupati di lunga durata”. Altre  irregolarità  sono  state  accertate  in merito  al  corso  di  formazione  che  i lavoratori  avrebbero  dovuto  frequentare,  che  prevedeva  moduli  di  quattro materie per circa 300 ore complessive.

Soltanto due lavoratori, infatti, hanno dichiarato di aver preso parte all’attività formativa, peraltro della durata di pochi giorni. A parte alcuni lavoratori stranieri che sono risultati irreperibili, gli altri dipendenti sentiti  hanno  negato  di  aver  preso  parte  a  corsi  o  stage  in  azienda  o  presso  i  cantieri,   difformemente  da quanto  attestato  sul registro delle   presenze predisposto per la rendicontazione della spesa sostenuta alla Regione Calabria  In  un  caso,  addirittura,  un  dipendente  ha  completamente  disconosciuto  la paternità della sottoscrizione apposta su tale registro.

Alla   luce   di   questi   elementi,   è   stato   possibile   affermare   la   sostanziale inesistenza dell’attività formativa e segnalare all’Autorità Giudiziaria l’ indebita percezione dei finanziamenti per un totale di € 391.000, quale conseguenza dell’utilizzo  di  documentazione  falsa  e  l’omissione  di  informazioni  dovute all’Ente erogatore.Le situazioni riscontrate sono state altresì oggetto di apposita segnalazione, per i connessi profili di danno erariale, alla Procura Regionale della Corte dei Conti, nonché  di  segnalazione
per  la  responsabilità  amministrativa  della  persona giuridica ai sensi del D.Lgs. nr. 231/2001.

Anche quest’attività operativa testimonia l’impegno quotidiano del Corpo della Guardia  di  Finanza  nel  servizio  volto  alla  tutela  della  spesa  pubblica,  per garantire  che  le  risorse  pubbliche siano  correttamente  indirizzate  ed  impiegate a  sostegno  di  attività  che  possano  contribuire  a  creare,  soprattutto  in  questi  tempi di crisi, effettive condizioni di crescita economica e di sviluppo.

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