Studenti Magna Graecia Catanzaro su Fondazione Campanella

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“La struttura commissariale spieghi e illustri al mondo accademico e studentesco l’intenzione che ha maturato nei riguardi della cardiochirurgia e delle unità operative della Fondazione Campanella, atteso che un eventuale chiusura violerebbe la legge 63 e il dprg 136”. E’ quanto richiesto dagli  studenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro afferenti all’area medica e biomedica.

“Vogliamo comprendere chiaramente  il perché la struttura commissariale voglia trasferire le attività assistenziali e non le unità operative. Sembra surreale che si venga a creare un conflitto su una semplice parola e che la Regione e l’Università non riescano a trovare un punto di incontro per questo motivo.

Perchè –  chiedono gli studenti per bocca di Tiziano Anfosso, eletto dagli studenti in  consiglio di Scuola di Medicina e Chirurgia – nel protocollo di Intesa non si inserisce chiaramente che la cardiochirurgia mantenga i posti letto nel nostro Campus?”

Non vorremmo pensare che dietro questo conflitto – continuano gli studenti –  ci sia la volontà di indebolire l’unica facoltà di Medicina e chirurgia della regione Calabria, e quindi il Campus di Germaneto, a vantaggio di altre province. Un indebolimento dell’attività assistenziale andrebbe a compromettere in modo rilevante, le attività didattiche, di ricerca, nonché la formazione degli studenti.

Gli interrogativi e le perplessità nascono a seguito della rivendicazione in atto, portata avanti da tutto l’Ateneo Magna Graecia , in difesa del Campus e delle Fondazione Tommaso Campanella.  Gli studenti attendono che vengano date risposte pubbliche ed esaurienti, sgombrando il terreno da equivoci ed ambiguità che si stanno evidenziando nel corso degli incontri registrati tra le parti.

“Ci appelliamo pertanto all’autorevolezza del Commissario Scopelliti, affinchè interceda sulla struttura commissariale, in modo da porre fine a questa drammatica situazione, che perdura ormai da mesi. Ci auguriamo che vengano date risposte ai nostri quesiti in tempi celeri”.

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Author: Cristina

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