Politeama, grande successo di pubblico per la commedia “U figghiu masculu”

commedia u figghju masculu

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Grande successo di pubblico e di risate per la commedia “U figghiu masculu” della Nuova Compagnia del Teatro Popolare di Rosarno andata in scena al teatro Politeama nell’ambito del ricco cartellone della rassegna teatrale in vernacolo “Vacantiandu”, organizzata per il primo anno in città dall’associazione “I Vacantusi”.

Tanti e divertenti i personaggi che si sono susseguiti sul palco: sullo sfondo il salotto di casa della famiglia Cocuzza, composta dal capo famiglia Peppino (interpretato da Ciccio Cannatà) un po’ vittima ed un po’ carnefice, che di mestiere fa il venditore ambulante e che in scena entra disperato per aver avuto un incidente con la sua Moto Ape; poi c’è mamma Vittoria (interpretata da Francesca Marasco) tipica donna del sud che, come tutte le mamme, tenta di mantenere gli equilibri familiari; e poi ci sono i due figli: l’aspirante attore Lucio (interpretato da un esilarante Gianni Barone) e l’ingenua Teresa (Rossella Nicastro).

A completare la famigliola c’è il nonno un po’ sordo e mattacchione che alla fine si scopre di notte passa il tempo telefonando ai numeri “hot” (nonno impersonato dall’espressivo Ciccio Macrì).
Una rocambolesca serie di fraintendimenti porta Peppino e Vittoria alla convinzione che lo strampalato Lucio sia “incinto” e che lo “sgarro” sia avvenuto ad opera dei suoi due amici, “tracandali” come lui, Mimì e Fofò (Saverio Pelle e Salvatore Tumarchio). Quando alla fine si scopre che ad aspettare un bambino non è Lucio ma Teresa, questo sembra il minore dei mali e Peppino e Vittoria, distratti da una sciagura di gran lunga peggiore, accolgono con gioia l’evento che porterà Teresa al matrimonio riparatore con l’amato Mario (Francesco Scandinaro) nonostante le titubanze dello sposo preoccupato per la differenza sociale che intercorre fra i due.  Fra gli altri interpreti, Pino Colao e Ornella Puglisi nei panni di due Testimoni di “Genova” e Carmelo Puglisi nei panni dell’assistente medico il cui unico rimedio pare essere “una bella purga”.

A conclusione dello spettacolo, scritto da Pippo Scammacca, l’associazione “I Vacantusi” ha consegnato una targa di partecipazione alla compagnia teatrale di Rosarno, mentre Gianni Barone a nome di tutto il cast ha ringraziato la città di Lamezia per la calorosa accoglienza e per l’opportunità che è stata offerta di partecipare alla prima rassegna in vernacolo.

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Author: Cristina