Allergie, Arpacal pubblica report 2013 sul monitoraggio dei pollini

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Sono quelli appartenenti alla famiglia delle Urticaceae, che comprende i generi Urtica e Parietaria, i pollini allergenici maggiormente rilevati nel primo anno di monitoraggio aeropollinico, realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal) nella stazione sperimentale di Gallico, presso la sede del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria.

L’Agenzia ambientale calabrese, infatti, ha oggi pubblicato, sul proprio sito web consultabile all’indirizzo www.arpacal.it, il report 2013 del servizio di monitoraggio aeropollinico – fondamentale per persone che soffrono di allergie, in costante aumento negli ultimi anni, e per gli operatori del settore – che consente di visualizzare attraverso una scala cromatica, che va dal bianco al rosso, le concentrazioni giornaliere di pollini e spore presenti in aria, fornendo anche la tendenza per la settimana successiva.

Dati, consultabili sul sito web dell’Arpacal attraverso un bollettino settimanale, che confluiscono in “POLLnet”, rete nazionale di monitoraggio aerobiologico istituzionale del sistema delle agenzie ambientali regionali (ARPA), che è parte del SINAnet (Sistema Informativo Nazionale Ambientale) dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

“Il calendario pollinico – ha relazionato la dr.ssa Elisabetta Pellegrini, Referente Arpacal della Rete regionale Pollini – viene elaborato sulla base dei dati forniti nell’arco di più anni ed informa sull’andamento medio annuale dei livelli di concentrazioni polliniche nell’aria delle diverse piante anemofile (piante in cui l’impollinazione avviene per opera del vento, ndr). Sul primo anno di monitoraggio aerobiologico è stato redatto il calendario pollinico 2013 della stazione di Reggio Calabria, che rappresenta graficamente i periodi di presenza dei diversi pollini anemofili nel corso dell’anno e i relativi livelli di concentrazione media (medie decadiche)”.

Nello specifico, l’attività di biomonitoraggio prevede la cattura dei pollini e delle spore aerodisperse su un nastro siliconato installato su un tamburo rotante posto all’interno del catturatore volumetrico. Il nastro viene poi sezionato in parti corrispondenti alle singole giornate di campionamento, trasferito su vetrini, colorato e analizzato al microscopio ottico per il riconoscimento dei granuli di pollini. Il successivo conteggio giornaliero dei pollini permette di realizzare il bollettino pollinico settimanale.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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