Una città da cambiare: “Melito esclusa da importante finanziamento”

una città da cambiare

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del Movimento “una città da #cambiare”:

Può un Comune in condizioni economiche precarie permettersi di perdere le occasioni che vengono
offerte da bandi che finanziano il 100% delle opere pubbliche, soprattutto se attraverso queste si riesce ad innovare la città e ridurre i costi di gestione dei servizi?

Apprendiamo con disappunto che, nonostante le rassicurazioni più volte espresse dal Sindaco che dando per certo il finanziamento aveva fatto anche modificare nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale il piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017, Melito è rimasta esclusa dalla graduatoria del bando “Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza Energetica CSE 2015” e che quindi non avrà alcun finanziamento (http://www.poienergia.gov.it/images/CSE2015_istanze03.08.2015.pdf).

Il bando offriva alle amministrazioni comunali delle Regioni Convergenza la possibilità di realizzare progetti di efficientamento e/o produzione di energia da fonti rinnovabili a servizio di edifici pubblici o di relamping.

Eppure sono oltre 780 gli interventi finanziati e molti Comuni, anche viciniori, hanno avuto più interventi finanziati. Melito neanche uno!

L’efficienza energetica ed il risparmio sono due obiettivi strettamente connessi e visto l’elevato costo di acquisto dell’energia elettrica per la pubblica illuminazione, analizzando i dati estratti dal sistema Siope, il movimento #unacittàdacambiare aveva chiesto la massima attenzione sul tema, sollecitando l’amministrazione comunale, con lettera protocollata in data 29 Giugno, a lavorare alacremente, trattandosi di un bando a sportello, per non perdere questa ghiotta occasione che avrebbe consentito, a costo zero per il Comune, un sensibile risparmio sul costo della bolletta.

Abbassare questo costo, che è tra le più esose voci di spesa del Comune, è un preciso dovere di chi amministra ed un risparmio tangibile si può realizzare solo attraverso una diagnosi approfondita, peraltro richiesta anche dall’avviso pubblico, dello stato di efficienza del sistema.

Se si pensa che il finanziamento prevedeva 80 milioni di euro a fondo perduto da ripartire tra soltanto 4 regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) si capisce come grande sia la nostra preoccupazione sulla capacità dell’attuale amministrazione di reperire fondi dalla Comunità Europea, che prevedono maggiori destinatari oltre che procedure più complesse.

Chiediamo pertanto di conoscere i motivi dell’esclusione dal finanziamento, scivolone che ci auguriamo non si ripeta con le future occasioni. La città ha bisogno di “efficienza”, non solo energetica.
Il Movimento
“una città da #cambiare”

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