Tempo-relativo e spazio-relativo di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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Nella danza cosmica il tempo-relativo e lo spazio-relativo si danno un forte  abbraccio e, il radiante misterioso universo spalanca la porta per far entrare la rivoluzione fisica celeste

Le fantasiose interpretazioni religiose della genesi dell’universo contemporaneamente affascinavano ed inquietavano la mente umana. Per i Babilonesi nell’universo primordiale regnava il disordine tenebroso di materia umida nella quale si avvolgevano mostruosi animali. Per far cessare il caos intervenne il Dio Bel che divise la natura in due parti cielo e terra poi sparse un polverio sfavillante. E luce fu.

Elio su un carro trainato da quattro focosi cavalli aveva il compito di trasportare la luce per tutto l’universo, penetrava nelle cose più segrete, chiariva ciò che era incerto e raccontava i segreti della vita e della morte;a sera, stanco, si tuffava e si addormentava nel morbido letto dell’azzurro oceano. Per Eraclito il mondo è in perenne movimento, in eterno divenire; la staticità è illusione. Il mondo non è stato creato né da alcun uomo né da alcun Dio, esso è e sarà una fiamma ardente che si ravviva e si affievolisce secondo una determinata legge. E’ la prima filosofica dottrina razionale della creazione atomistica.

Il cosentino Bernardino Telesio avvalorava la teoria materialistica, nel suo poema lirico Rerum Naturae, promosse lo studio della natura indipendentemente dai principi teologici, concepì il calore e l’umidità forze energetiche che attivavano la materia, immaginava l’universo costituito da atomi che si incontravano, si urtavano, si univano a caso, si muovevano in direzione più o meno obliqua a seconda del loro peso atomico, generavano la vita e poi, quando invecchiavano, si disgregavano e morivano. Per  la felicità terrena consigliava moderazione nei desideri e nelle passioni.

Il sacerdote filosofo astronomo Gassendi, avversario di Cartesio sostenne una feroce polemica ,mandava invettive contro i miscredenti atomisti che offuscavano il sacro dogma della religione. Il frate calabrese Tommaso Campanella era fortemente convinto della teoria di Telesio, di Cartesio e del nascere e maturarsi della nuova scienza di Galilei sostenitore della teoria Copernicana che contrastava le sacre scritture. All’età di 70 anni, gravemente ammalato, Galilei, portato su una barella a Roma, fu costretto ad inginocchiarsi davanti agli inquisitori del santo uffizio, con le mani tremanti poste sui sacri vangeli dovette dire: giuro che ho sempre creduto e credo ancora adesso e con l’aiuto di Dio fedelmente crederò per l’avvenire a tutto quello che predica ed insegna la santissima chiesa cattilica, giuro e prometto che osserverò tutte le penitenze che mi sono state  date e mi saranno date da questo santissimo uffizio. La chiesa, per mantenere il suo credo, moltiplicò eccessivamente le pubblicazioni in difesa della teoria di Tolemeo, ma il fatto di ricorrere ai ripari con menzogne teologiche, accrebbe la conversione all’insegnamento scientifico però, questi contraccolpi delle torture inquisitorie contribuirono a terrorizzare i cattolici che stettero lontano a ciò che era estraneo alle dottrine spirituali.

Anche il grande ribelle Tommaso Campanella subì persecuzioni accusato di eresia e stregoneria per il fatto di essersi recato a rendere omaggio alla tomba di Telesio, rinchiuso nel convento domenicano di Altomonte non cedette alla pubblica abiura e, per evitare la morte, simulò la pazzia, si fece “missionario” per debellare i tre mali estremi: tirannide, ragionamenti illogici e ipocrisia. Scrisse un discorso per sostenere Galilei e si costituì un movimento di ribellione che aveva di mira l’abbattimento dei tiranni clerico spagnoli distruttori della civiltà culturale calabrese e della sua florida economia.

Einstein affermava: l’uomo è determinato da leggi che il pensiero umano può scoprire e comprendere. Il miracolo dell’eterno mistero divino cresce sempre più con lo sviluppo dell’intelligenza umana. Egli si chiese: se Dio avesse una possibilità di scelta nella costruzione dell’universo oppure se le leggi di quest’ultimo fossero completamente fissate da  principi fondamentali della fisica. Nel 1900 la teoria dei quanti di Marx Planck fu la scoperta più straordinaria del ventesimo secolo spiegava come il mondo sub microscopico misurava le radiazioni onde assorbite e riflesse da un corpo nero (buco) fenomeno che si verifica solo in determinati momenti e sotto forma di “pacchetti energetici”(energia dei quanti).

Nel 1905 Eintein riuscì a dimostrare la realtà dei quanti e dei fenomeni del mondo quantistico completamente diverso da ciò che i nostri sensi ci trasmettono. A tale proposito egli affermò: se la meccanica quantistica è corretta il mondo è pazzo. Einstein aveva ragione la nozione di tempo e spazio assoluto non esistono nella fisica quantistica. Ogni punto dello spazio presenta una curvatura. La materia dice allo spazio come di deve incurvare e lo spazio curvo dice alla materia come si deve muovere. Quando un pianeta gira attorno al sole non è perché esso è attratto da quest’ultimo come avrebbe detto Newton ma perché il sole ha curvato lo spazio tempo ed il pianeta cerca di seguire la traiettoria. Einstein capì che l’universo oscilla tra espansioni e contrazioni ma questi fenomeni non potranno durare per sempre, avverrà che una contrazione porterà l’universo a diventare piccolo e denso, esploderà e si verificherà il big-crast.

I nazisti tedeschi condussero una feroce propaganda per screditare la teoria relativistica perché contraria alla pura fisica ariana. Einstein non apparteneva a nessuna religione ma era religiosissimo al suo credo scientifico in attesa di essere rivelato. Questa previsione si sta concretizzando.

Voglio augurarmi che questi rapidissimi e sintetici cenni possano costituire rintocchi di campane per sollecitare i giovani a studiare con amore e pazienza nella “chiesa” della fisica nucleare. Chissà, potrebbero aprirsi nuovi orizzonti nella conoscenza di Lassù non in rottura con quaggiù. Le stelle guardano ed attendono profeti di verità scientifiche capaci di abbracciare l’universo unificato.

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