San Lorenzo, Anniversario Sacerdotale: lettera del fratello a Don Giuseppe

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Riceviamo e Pubblichiamo la Lettera omaggio di Michele Bagnato, fratello di Don Giuseppe Bagnato, Sacerdote di Arasì (RC), per il 50esimo Anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale.

Il 25 luglio 1965, a San Lorenzo, è stata una giornata gaudiosa  per tutto il popolo, per l’esaltante e memorabile evento: nascita di un pastore, non funzionario!

Dall’arcivescovo Mons. Ferro, accompagnato dal  segretario,  Mons. Lia,  sei stato consacrato sacerdote di cristo in quella grande chiesa arcipretale ove eri stato battezzato dall’arciprete Mons. Cassone, probabilmente il primo del suo ministero in questo paese.

Lo stesso prelato,  nella tua fanciullezza, ha curato paternamente la tua inclinazione religiosa ,  per poi dedicarsi  alla  fase di preparazione al seminario.  Subito   dopo il tuo accesso al  sacerdozio, a Bagnara, ove lo stesso  era da tempo  stato trasferito  con titolo di Arciprete-Abate, ti volle con sé nella conduzione  di quella parrocchia dittereale, suffraganea.

Al momento,  25 luglio 1965, alla preparazione  e compartecipazione  del rito, unica volta  in quella terra, con l’intervento del  metropolita, era arciprete don Domenico Marino.

A  san Lorenzo, quest’ordinazione acquistava maggior  valore in quanto da più decenni non si verificava un simile evento e tale carenza era intimamente avvertita dai  fedeli al ricordo del numeroso clero esistito in tempi precedenti con chiese e santuari cosparsi in tutto il paese.
Quel giorno c’eravamo tutti: sono accorsi ad acclamarti sacerdote da tutti i paesi vicini  e non sono mancati nemmeno i parenti da paesi lontani; autorità civili e militari ed eminenti personalità del territorio.

Ti abbiamo accompagnato all’altare con  a tuo fianco i genitori estasiati, che, similmente al  rito matrimoniale, ti hanno “consegnato”, come il  padre della sposa, la  sposa al futuro marito, all’arcivescovo sull’altare in attesa, ringraziando il cielo per tale grande dono : “Uomo preso di mezzo agli uomini ma costituito a vantaggio degli uomini,  per i loro rapporti con Dio. Il suo ufficio non ha per oggetto le cose umane e transitorie, ma le divine ed eterne”, diceva San Paolo.

 Dopo appena tre anni  di permanenza a Bagnara, con rincrescimento anche  del Mons. Cassone, sei stato assegnato in questa parrocchia, da dove non ti  sei più mosso, malgrado qualche volta si fosse paventato il trasferimento, poi  rientrato, probabilmente  per la convinzione diffusa anche ai superiori livelli, che questa comunità aveva ancora bisogno  della tua appassionata dedizione, del tuo silenzioso e spesso nascosto lavoro, anche sofferto allorquando il tuo voler donare non corrispondeva al tuo poter donare!

Qui, hai iniziato a spendere con generosità le forze della tua giovinezza  e  maturità; al servizio della chiesa hai esercitato la tua vocazione, con  trasporto ed umiltà, per diverse generazioni, ricordato da ognuna con senso di affetto e riconoscenza, a rimembranza degli insegnamenti elargiti con la semplicità del cuore e notorio inequivocabile adeguato discernimento.
In questo mezzo secolo, abbiamo avuto un cambiamento totale della società, con l’evento per la Chiesa del Concilio Vaticano Secondo che tra l’altro, ha raccomandato ai sacerdoti di guidare il loro gregge, non solo con la parola, ma anche con l’esempio: ciò che per te non ha comportato alcuna rinuncia o variazione di  condotta, bensì e semplicemente continuità del tuo agire pastorale, della tua donazione  amorevole, completa e sincera al prossimo.

La tua famiglia, ad  iniziare dai genitori, ti e’ stata sempre vicina come lo sei stato tu per essa, fruendo dei tuoi consigli e dei sacramenti impartiti ad ognuno, nelle diverse evenienze e circostanze. Non possiamo dimenticare, in analogia all’odierna evenienza, che nel lontano 1982, in questa stessa chiesa, i nostri genitori hanno celebrato il loro 50° di matrimonio.

Conformandoci alla tua semplicità e sinteticità, con l’affetto che ti portiamo, ci congratuliamo con te con tutto il cuore, per questo giubileo,  felice evento della tua vita, di cui vogliamo essere partecipi, innalzando preghiere e facendo voti, convinti che la vocazione a cui hai  risposto generosamente cinquant’anni fa, in questi anni, si è corroborata , lievitata e cresciuta, e che il tuo cammino pastorale possa continuare con la stessa dedizione dei primi giorni del tuo ministero sacerdotale. 
Rammaricato non poter  essere  presente per motivi di salute, Michele, il fratello maggiore,  col  seguente  messaggio, dalla lontana città di Monza, esprime la sua presenza spirituale all’avvenimento:  

Carissimo Pepe’
nella ricorrenza del 50°anniversario del tuo sacerdozio, ti esprimo tutto il mio amore fraterno pur nel rammarico di non poter essere presente, insieme ad Adriana, per i motivi di salute ben noti.

In questo felice giorno mi sovvengono i ricordi della nostra fanciullezza, della vita vissuta insieme in famiglia a San Lorenzo, del tuo percorso di studi al seminario di Reggio quando io ero lontano, in giro per l’Italia, dove mi conduceva la mia attività professionale, ma sempre vicino a tutti voi, col cuore e col pensiero.
Il ricordo più intenso mi riporta al giorno della tua ordinazione sacerdotale, evento unico e memorabile, che ha visto la partecipazione di tutti i parenti e tanti amici a S. Lorenzo, e la presenza dell’Arcivescovo Ferro, che ha officiato la cerimonia d’investitura.

L’anno 1965 ha costituito una svolta per la famiglia Bagnato, perchè tu hai assicurato ai nostri genitori un prosieguo di vita serena e devota, nella prospettiva di una permanente vicinanza al loro figlio sacerdote.
La tua scelta di vita consacrata a Cristo, la tua dedizione alla missione pastorale, hanno procurato ai genitori la più intensa felicità spirituale ed esistenziale che è meta ultima di ogni uomo.

E’ con immenso sentimento di riconoscenza che ti esprimo, anche come fratello primogenito, a nome di tutta la famiglia, il nostro affetto e l’augurio che tu possa continuare a svolgere la tua attività sacerdotale, perchè gli anniversari, anche se avanzati e segnano lo scorrere del tempo, nel mondo dello spirito assumono connotati diversi, di anelito verso nuovi orizzonti trascendentali: il sacerdote apostolo di fede e di insegnamenti cristiani non va mai in pensione come i comuni mortali. Sursum Corda!”

Un immenso abbraccio.
Michele

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