Risurrezione tra fede religiosa e verità scientifica

virginia iacopino

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Riceviamo e Pubblichiamo

dalla Poetessa Virginia Iacopino

“Cristo-Gesù, secondo le Sacre Scritture, morì per i nostri peccati, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno ed apparve ai discepoli. I vangeli non descrivono il fatto in sè della resurrezione ma esprimono solo le sue conseguenze. Il dramma e il dogma della passione servì alla nascita del cristianesimo. Se la resurrezione non fosse avvenuta la religione cattolica sarebbe crollata così come crollò l’impero romano. Sul cammino della passione e resurrezione l’itinerario è pieno di intoppi dovuti ad interpretazioni critiche tra sacro, profano e scienza che rendono il terreno della ricerca storico scientifica non conciliante con le sacre scritture.

Sette sono le Pasque che si festeggiano con riti diversi tra sacro e profano; ad esempio la Pasqua giudaica (seder) apre la celebrazione con la benedizione di una prima coppa di vino che viene bevuta appoggiando il gomito sinistro su di un cuscino di seta simbolo della libertà, segue la lavanda dei piedi e poi si mangia una foglia di sedano intingendola nell’aceto (ricordo dell’amarezza della schiavitù egiziana). A questo punto il capo famiglia prende tre pani azzimi, ne spezza uno in due parti,una di queste viene nascosta sotto la tovaglia. Si apre poi il rito più solenne della narrazione pasquale dialogata tra padre e figlio,si fà l’elenco delle dieci piaghe d’Egitto e per ogni piaga si versa in un bacile un po’ di vino e si benedice una seconda coppa di vino accompagnndola dalla lavanda delle mani e si comincia a mangiare il pane azzimo con marmellata di mele grattugiate, fichi, noci mescolata con mattone tritato in ricordo dei lavori forzati; l’ultimo rito, chiamato gozzavigliare, apre una specie di caccia per ritrovare l’azzimo pane nascosto;si cantano canzoni popolari folcloristiche delle varie tribù ebraiche si ghirlanda di fiori una coppa di vino e allegramente si aprono le porte per far entrare il profeta Elia.

Gesù Cristo, in un’apparizione disse a Santa Gemma: “guarda figlia mia e impara come si ama” e le mostrò le cinque piaghe aperte,vedi questa croce,queste spine, questi chiodi,queste lividure,questi squarci,questo sangue? Sono tutte opere d’amore infinito. Mi vuoi amare d’avvero? Impara prima a soffrire perchè il soffrire insegna l’amore e con i miei dolori di infinito valore ho pagato per tutti i malvagi che gioiscono in peccaminosi piaceri.

E San Pietro dice: foste riscattati non a prezzo di cose corruttibili quale l’argento e l’oro ma con il prezioso sangue di Cristo come agnello senza difetti e senza macchia.

Per essere considerati cattolici cristiani è necessario avere fede nella formula:credo alla resurrezione del corpo. Il teologo Compbell consiglia di non insistere sulla dottrina della resurrezione perchè con questa favola si rischia di togliere Gesù dalla categoria degli uomini. Risulta che Gesù, rabbino ebreo,aveva bene appreso gli insegnamenti dei grandi mistici,aveva superato la concezione di un dio assetato di sangue di agnelli sacrificali e credeva e predicava che ogni individuo possiede nel cuore il proprio dio,il sereno creatore dei mondi infiniti e universali.I mistici non accettano il dogma della resurrezione.

Illustri ricercatori credenti inquadrano il cristianesimo in una visione ampia,in una realtà che non può essere scissa in tronconi di religioni che danno un diverso significato per gli stessi principi al solo scopo di accrescere il loro regno terreno fatto di privilegi materiali.

La religione deve predicare l’interiorità del bene e del male raddrizzando le coscienze quando degenerano per salvare l’individuo e la società. Il valore del vero cristiano mistico è di ampio respiro; non cambia col credere o meno del dogma dell’Immacolata Concezione e del miracolo della resurrezione.Il corpo fisico di Gesù è la sua sostanza materiale;il vero Gesù è possedere lo spirito samaritano che dà da bere a tutti gli assetati senza discernere tra credenti e non credenti.

Secondo le ricerche di Andreas Faber-Kaiser, Gesù  personaggio umano di eccezionale statura umana,non morì sulla croce;staccato da essa,fu consegnato con la complicità di Pilato,in piena notte,agli apostoli.

Il discepolo Giuseppe di Arimatea lo portò nella sua tomba e Nicodemo applicò su tutto il corpo di Gesù un unguento cicatrizzante di aloe vera che curava a fondo le ferite e facilitava la circolazione del sangue. Avvolsero poi il corpo in un lenzuolo di lino comprato da Giuseppe di Arimatea uomo potente e con molti seguaci.Curato dalle ferite, Gesù riuscì a sopravvivere,uscì dal sepolcro e secondo la pratica dei profeti migrò verso est insieme alla madre che muore lungo il tragitto,si fermò nel Caschimir a vivere una seconda missione:il recupero delle tribù perdute di Israele divenute suddite con la distruzione finale del regno assiro. A questo punto la storia perde di vista le dieci tribù di Islaele mescolatesi con le genti della Mesopotamia e dell’Armenia e non ci dà più notizie sulla loro esistenza come nazione.
Gli abitanti di Palestina, Arabia, Turchia, Mesopotamia e Persia si definiscono ebrei, quelli che vivono ad est della Persia si definiscono figli di Israele.

Mi auguro che il lievito della vera cristianità venga ben mescolato ed agisca per proteggere l’esodo moderno di tanti rifugiati in cammino verso l’ovest alla ricerca di una vita normale;solo così tutti i popoli liberi potranno accendere la lampada della resurrezione terrestre senza più il feroce nazifascismo che alza la testa e costruisce barriere di filo spinato lungo le nazionali frontiere della terra che appartiene a tutti”.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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