Puskin fondatore della letteratura Russa, di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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di Virginia Iacopino

A LUNGO SARÒ AMATO E RICORDATO PER LE ALTE IDEE CHE LA MIA MUSA ESPRESSE, PERCHÉ IN DURI TEMPI HO RECLAMATO VERITÀ E LIBERTÀ ALLE GENTI OPPRESSE (Puskin)

Puskin è considerato il fondatore della letteratura russa. Le sue opere hanno ispirato scrittori,compositori,artisti ecc. Appartenne alla società segreta massonica decabrista che organizzò il movimento di rivolta guidato dagli ufficiali dell’esercito imperiale che volevano rovesciare il sistema zarista.Nel 1469 la grande duchessa Sofia Paleologa Zoe nipote dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XI. Sofia divenne la seconda moglie dell’anziano Ivan III il grande principe di Mosca e della Russia che si estendeva nel vastissimo regno occidentale ed orientale. Questo matrimonio fu voluto da Papa Paolo II che sperava di accrescere il suo potere unificando la chiesa ortodossa con quella cattolica.In questo disegno non ci riuscì. Sofia portò grande scompiglio nelle cerimonie della liturgia politica moscovita perché troppe sono le idee teologiche che separano le due religioni.Ivan nella nuova bandiera fece disegnare l’aquila bizantina a due teste. Araldico è il suo significato. Guidato da Sofia con le sue bizzarrie stravaganti si ispirò al cerimoniale dei decadenti imperatori romani bizantini. Piangeva per le anime di quelli che uccideva e furono migliaia. Con Ivan il regime di oppressione poliziesca continuò a pesare su tutta la Russia. La fame, il freddo decimavano i servi della gleba che abitavano in luride e piccole capanne. Puskin fu conquistato,come molti politici del tempo,dal mito avventuriero e spregiudicato di Napoleone che tradì i principi della rivoluzione francese impedendo così una unità europea.Giustamente Puskin aprì gli occhi e quindi si unì al coro di tutti i paesi europei che esortavano i popoli alla ribellione contro il tiranno. Bellissimi sono i canti ostili a Napoleone esempi:

– Alle armi! alle armi! Traete la spada. Vendetta. Satana è venuto, si è vestito di carne e vuole essere il signore di tutta la terra (Ardt).

– Il feretro è chiuso. Dio l’ha giudicato. Silenzio! E voi popoli imparate a conoscere il genio malefico che non fonde virtù. È tra le virtù che bisogna reclamare per avere libertà dei popoli oppressi (Lamartine).

Puskin conobbe Dostoevskij il cui padre maltrattava i propri contadini che lo uccisero. Entra a far parte degli ufficiali dell’esercito di San Pietroburgo. Si dimette e lotta contro la povertà e la sua salute cagionevole. Scrive il suo primo libro La povera gente, poi L’idiota, Delitto e castigo, I demoni e I fratelli Karamazov, suo canto del cigno. Tutti i suoi scritti vogliono stimolare gli oppressi alla ribellione. Tra i pro e i contro Dostoevskij incarna tutte le caratteristiche della vita moderna. Dalla menzogna al peggior populismo parolaio dei politicanti.

Puskin conobbe Gogol scrittore del romanzo Le anime morte che venne ferocemente censurato perché, secondo la religione, l’anima è eterna non può quindi morire. Gogol si riferiva alle anime morte dei contadini e di tutti i personaggi di ogni classe sociale privi di voglia di vivere o perché poveri o perché stanchi ed esasperati e non trovano al loro fianco chi possa aiutarli lasciandogli la dignità del loro libero pensiero. Gogol perseguitato dal clero entrò in crisi religiosa, si sottopose ad un digiuno e penitenza. Il suo corpo morì ma l’anima eterna, per i credenti, probabilmente, scenderà dal cielo e si unirà alla lunga marcia della moderna rivoluzione così come Puskin aspirava a dare al popolo oppresso dal corrotto strapotere libertà e verità.

Ci si augura che ciò si possa verificare quanto prima.

I decabristi contrariarono il pensiero di Mazzini per la sua fede politica imbevuta di misticismo religioso. Egli, infatti, non seppe guidare, illuminare il popolo immerso nelle tenebre. Nel mentre predicava che il popolo per unirsi a Dio non aveva bisogno di principi e sacerdoti,scriveva a Vittorio Emanuele esortandolo ad inviare in Sicilia Garibaldi massonico carbonaro mazziniano a porsi in testa dei moti rivoluzionari per abbattere la dinastia dei Borboni del regno di Napoli. Scriveva a Papa Pio IX esortandolo ad unificare l’Italia. Contrastava Marx affermando che la terra non doveva essere distribuita ai contadini per coltivarla. Considerava illegale la collettivizzazione delle proprietà del clero e dei terrieri aristocratici e borghesi a cui egli apparteneva. Evviva, Evviva il sollevatore del popolo oppresso dal regime autoritario.

La Russia è un mosaico di popoli che furono sempre in lotta tra di loro. Nel 1843 gli Slavi, popolazione nomade ed inquieta, occuparono il vasto territorio del Danubio. Cercavano nuovi orizzonti non si davano pace attraversavano e riattraversavano le pianure russe si rifugiavano nelle cupe foreste ma non sparivano mai. Chi fossero gli Slavi non si è mai capito bene né si sa da dove provenivano. Erano un popolo tenace che si scontrò con i Vichinghi chiamati marinai terrestri. Successivamente guerrieri nomadi invasero la Russia. Li guidò Guglielmo I il conquistatore, detto il basrtardo. Gli abitanti slavi festosamente lo accolsero come un messaggero di pace.Il suo esercito era sempre preceduto da guerrieri che portavano in processione reliquie e cantavano inni che frastornavano gli Slavi e in coro gli dissero:la nostra terra è grande e fertile ma non vi è né ordine né pace. Regna e governa su di noi. E così egli fece di conquista in conquista costituì un forte impero che si estendeva dal Danubio al Volga. Guglielmo ascese al trono d’Inghilterra. Col suo regno ebbe inizio la dinastia dei Normanni da cui i sovrani d’Inghilterra sono i suoi discendenti diretti. Poi fu la volta dell’invasione Mongola (Tartari) che distrussero la Russia di Kiev. A loro si devono le caratteristiche orientali e asiatiche e le diverse tradizioni dei russi. Man mano che un regno succedeva all’altro si allargò continuamente l’abisso tra governanti e popolo tra privilegiati e non, tra classe superiore fantasticamente spendacciona e corrotta fino a quando non si passò dall’aquila imperiale alla bandiera rossa. Sbagliò il sacerdote mazziniano Vincenzo Gioberti che sosteneva che l’Italia era superiore a tutte le altre nazioni europee perché solo il Papato era in grado di costituire la guida prestigiosa europea.A suo dire si doveva ritornare concettualmente ad essere Guelfi per condurre guerre contro gli infedeli ghibellini laici nemici del Papa.

Per gestire democraticamente la convivenza tra popoli senza avvalersi delle religioni bisogna tener conto di ciò che si domandò Lenin: Cos’è un partito? Cos’è un governo? rispose: “Il partito è il cervello e il governo deve essere il suo corpo”.

Saggio è il politico che, sì, può commettere errori, ma non devono essere sostanziali, non devono intaccare le costituzioni democratiche e se errori si commettono, il vero politico li deve correggere rapidamente e facilmente per avere così il controllo del territorio e delle sue risorse.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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