Politica dei ministri di Dio ha generato sempre miseria di Virginia Iacopino

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Sire i contadini mangiano l’erba dei campi. La loro miseria è estrema. La disperazione li può spingere a prendere gli archibugi e battersi per sopravvivere. Da incudine questo popolo può diventare martello“. Questo avvertimento è attribuito ad un coraggioso giovane oratore rappresentante del terzo stato, rivolto a sua maestà cattolica Maria de’ Medici proclamata regnante due ore dopo l’assassinio di suo marito Luigi XIV pugnalato dal monaco cattolico Ravaillah che affermò di aver dovuto fare questo gesto ordinatogli da Cristo. La Parigi cattolica versava in una grave crisi politico-economica ma festaiola nei palazzi di corte a cui non mancava mai il clero. Gli intrighi internazionali e le rivolte dei clan aristocratici scatenavano odi e risentimenti personali risuscitati anche dalle feroci guerre di religione che svolgevano un ruolo importante contro la chiesa romana che rispondeva con le forche e roghi per gli eretici e contro i turchi musulmani. Era questa la ragione palese per muovere guerre di natura espansiva.

Il Papa Pio V appoggiandosi alla compagnia dei gesuiti incitava i cristiani terrorizzandoli. Diceva che era pronto con il suo esercito per guidare personalmente un’altra crociata. Il regno di Luigi XIV fu caratterizzato da questa politica di guerre. Lo scopo effettivo era di imporre all’Europa la supremazia francese sulla Spagna e abbattere la potenza asburgica che dominava in tutta la Germania. È questa una delle prime conseguenze dell’Europa nazifascista che sta risorgendo. Si prospetta un ritorno allo spezzettamento dell’Europa chiusa da barriere e frontiere doganali. La nobiltà era in declino ormai godeva solo dei diritti feudali: il diritto di caccia, il diritto di non lavorare, il diritto di fare feste e orge diaboliche in cui la presenza del clero non mancava mai, il diritto di impunità per piccoli delitti che, quando era necessario, attraverso scappatoie giuridiche venivano cancellati e questi privilegiati ritornavano immacolati esattamente come oggi accade soprattutto nello stato italiano in cui la legge uguale per tutti sancita dalla costituzione non viene applicata ai potenti privilegiati che commettono crimini ai danni delle pubbliche finanze. Chissà se andranno all’inferno. La nobiltà borghese cresceva operosa ed economicamente sempre più potente, naturalmente possedeva i requisiti per aspirare a titoli nobiliari; ciò lo permise una legge creata apposta per loro (la Paoletta). Il problema di spillare quattrini dalla tasca dei sudditi, oggi dei cittadini, è sempre stato al centro della scienza economica delle monarchie. Modernamente diremo che per sanare il bilancio statale in deficit per la corruzione e ruberie di chi si serve dei beni statali inventa Paolette. Con la Paoletta, idea geniale del segretario degli appalti reali si potevano vendere certe cariche, farle diventare ereditarie e ricevere in cambio una percentuale che aumentava anno per anno. Si costituì una nuova aristocrazia malvista da quella antica protetta da Dio per mezzo della casta sacerdotale. I nobili cialtroni non avevano capito che era la mammella della mucca Paoletta da cui succhiavano il primo e il secondo stato (monarchia e clero) parassitari.

L’agricoltura, la pastorizia e la finanza erano diventati insufficienti per mantenere i parassiti. Il clero era forte, aveva aumentato la sua potenza con il concilio di Trento che ristabiliva l’equilibrio tra monarchie e clero che non smettevano di sterminare con le loro guerre di religione i non cristiani separatisti dal papato. La Francia e il mondo intero non ha ancora dimenticato la strage compiuta dai cattolici a danno degli Ugonotti, termine dispregiativo con cui venivano chiamati i protestanti francesi calvinisti costituiti soprattutto dai lavoranti delle professioni nuove e innovative dell’epoca nonché dalla maggioranza della nobiltà provinciale. Gli Ugonotti erano giustamente convinti che anche il re, i governanti e il clero corrotto dovevano seguire la legge di Dio che esige una condotta corretta. Nella strage degli Ugonotti avvenuta il 24 agosto del 1572, giorno di San Bartolomeo, un colpo isolati di archibugio, e subito dopo, i rintocchi delle campane di tutte le chiese di Parigi, segnarono l’inizio di una della più spaventose e sanguinose stragi che mai abbia visto la storia. Più di tremila ugonotti furono barbaramente trucidati nella sola Parigi per ordine di Carlo IX istigato dalla madre Caterina de’ Medici che vuole, in questo modo, annientare il partito dei protestanti e, nello stesso tempo, addossando loro la colpa dell’infame strage, liberarsi della potente famiglia dei Guisa. Atrocità di ogni genere si commisero anche contro tutti coloro verso cui gli esecutori dell’eccidio avevano qualche motivo di odio e di rancore contro i regnanti, contro i semplici borghesi, principi cardinali ecc. Singolare è la fioritura del biancospino avvenuta fuori stagione. Il clero attribuì tale fioritura a la chiara manifestazione della volontà di Dio che approvava il massacro e incitava tutti i cattolici ad andare oltre. I monaci organizzarono processioni impugnarono i crocefissi e in coro si urlava: miracolo, miracolo. Poveri, disoccupati, denutriti, senza tetto venite, venite andiamo ad adorare il miracoloso biancospino: Uccidiamo gli eretici tra questi fu massacrato Paolo Vergerio arcivescovo di Capo d’Istria teologo riformatore che si era convertito al protestantesimo. Furono massacrati anche gli evangelici valtellinesi. Si occuparono le loro terre. Fu il cardinale Richelieu che appoggiato dal Papa intraprese la lotta contro la casa d’Asburgo occupando quindi tutta la Valtellina e liquidando i protestanti partito politico all’opposizione della chiesa cattolica. Le follie del cardinale Richelieu furono tantissime. Prendeva a calci i suoi nemici. Era sempre pronto a conciliare gli amori clandestini, e furono tanti, con la fede e gli intrighi del potere politico. Modificò la geopolitica della Francia con l’arte della guerra religiosa. Nella sua intimità si credeva un cavallo, si metteva a correre attorno al tavolo scalpitando, nitrando e pregando; poi si gettava sul letto stremato cadendo in un sonno profondo; quando si risvegliava tornava in pieno possesso delle sue malefiche forze pronto ad escogitare guerre di religione. La politica guidata ed amministrata dai ministri di Dio ha sempre apportato miseria in cui oggi è anche difficile trovare erbe nei campi ormai cementati.

Virginia Iacopino

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