Ospedali di Reggio Calabria e Melito senza depurazione

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“Il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e l’Ospedale Civile “Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo sono privi di autonomi impianti di depurazione”. La denuncia arriva da Vincenzo Crea, Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

Vincenzo Crea interviene sulla vicenda degli ospedali sottolineando come “nell’ambito dell’attività svolta dall’ANCADIC a tutela dell’ambiente e della salute pubblica è stata posta l’attenzione sullo smaltimento dei rifiuti da attività ospedaliera. A tal fine abbiamo chiesto agli enti sanitari competenti di sapere se il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e l’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo, fossero dotati di autonomi depuratori. E dove vengono smaltiti i liquami prodotti dalle sale mortuarie del G.O.M di Reggio Calabria e quelli delle sale operatorie di entrambi gli ospedali”.

Situazione Ospedale di Reggio Calabria

ospedale reggio“Dalle notizie fornite risulta che per quanto riguarda il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria il servizio di prelievo, raccolta, evacuazione e smaltimento dei rifiuti sanitari è stato affidato alla ditta Ecologia oggi S.p.A che si occupa anche dello smaltimento dei liquami prodotti dalle sale mortuarie e delle sale operatorie e lo scorso 12 febbraio sono stati avviati i lavori per la realizzazione del depuratore.

I reflui di malattie infettive prima di essere veicolati nella pubblica fognatura sono soggetti alla clonazione. Mentre tutti gli altri reflui sono recapitati in pubblica fognatura nelle more che venga realizzato l’impianto di trattamento/depurazione dei reflui. A parere di chi scrive quanto sversato nella pubblica fognatura non ha alcuna possibilità di essere depurato dal depuratore comunale atteso che non viene mantenuta la funzionalità del depuratore comunale.

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Ospedale Melito Porto Salvo

“Mentre per l’ospedale di Melito di Porto Salvo è stato comunicato che lo stesso è privo di impianto di depurazione. E che il Presidio non utilizza, in proprio, la camera mortuaria bensì è utilizzata quella del locale cimitero. Al riguardo il Direttore dell’ASP di Reggio Calabria – Dipartimento di Prevenzione Unità Operativa Complessa – Igiene e Sanità Pubblica, pur considerando che l’Ospedale svolge un’attività limitata a pochi reparti e servizi ravvisava l’urgenza di effettuare una valutazione circa l’eventuale produzione di sostanze inquinanti per le quali sarebbe obbligatoria una corretta procedura di smaltimento.

Ad oggi non si hanno notizie in merito. Lo stato dell’arte dice che dal punto di vista igienico sanitario la situazione si presenta insostenibile e gravissima. Infatti, oltre all’inquinamento del litorale vi è quello più grave dell’inquinamento della fauna ittica. Tutto ciò determina la potenziale diffusione di malattie infettive e contagiose. Ed anche un inquinamento alimentare con il consumo anche personale di prodotti ittici.

La denuncia sugli ospedali

“Visto che questo stato di inquinamento, “ictu oculi”, perdura da oltre un secolo. Infatti, il primo plesso ospedaliero del GOM è stato realizzato nel 1920 circa. Mentre il primo padiglione dell’ospedale “Tiberio Evoli” è stato inaugurato nel 1915. Il tutto senza che nel tempo si predisponessero le misure tecniche preventive in misura adeguata ad evitare il superamento dei limiti legali. Si sollecitano gli interventi che non sono più prorogabili”.

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